Novara 17 maggio, incontro con Margherita Asta
“La mafia non tocca donne e bambini”. Sappiamo bene quanto sia falsa questa asserzione, ma è importante ribadire che al contrario il coinvolgimento di questi soggetti nelle stragi della criminalità organizzata non è per niente eccezionale. Basti pensare che sono più di cento le vittime innocenti minorenni.
Storie drammatiche di vite spezzate senza scrupoli, come quelle di Barbara Rizzo, Salvatore Asta e Giuseppe Asta, mamma e figli di soli sei anni vittime della strage di Pizzolungo.
La strage di Pizzolungo è emblematica della pervasività del problema delle mafie nelle nostre vite, della Storia che può travolgere la vita di chiunque: a uccidere Barbara, Giovanni e Salvatore fu una bomba destinata a Carlo Palermo, giudice istruttore giunto da Trento a Trapani da appena 40 giorni che stava indagando sui collegamenti tra mafia e massoneria, creandosi nemici non soltanto tra gli affiliati.
Forse un attentato concordato nella Trattativa, come sembra emergere nel processo, il quarto, appena cominciato.
Da quel lutto privato, figlio di una delle pagine più oscure della storia del nostro Paese, è nato l’impegno insieme a Libera di Margherita, all’epoca undicenne.
Di questo rapporto tra dimensione privata e collettiva, di quello tra memoria e impegno e del nuovo processo in corso parleremo con lei venerdì 17 maggio alle ore 21.00 presso l’ex Caserma Passalacqua, in viale Ferrucci 4 a Novara.
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