Trieste a maggio “Rose Libri Musica e Vino”
A Trieste, nel luogo simbolo del cambiamento, l’ex ospedale psichiatrico provinciale, ora parco restituito alla città, lì dove Franco Basaglia ha dimostrato che “l’impossibile può diventare possibile” quando s’investe tempo, cura e attenzione, quando si scommette sulle relazioni, ogni anno va in scena “Rose Libri Musica e Vino”, una rassegna culturale fatta di conversazioni, passeggiate, lezioni universitarie, momenti musicali e degustazioni.
Tutti i venerdì di maggio in un contesto unico ed originale, un roseto diffuso che per quantità e qualità ha vinto nel 2015 il Certificato di Eccellenza da parte del World Federation of Rose Societies. Occasioni di incontro e confronto all’insegna della leggerezza e di una parola-chiave: la parola trasformazione. Quella avvenuta nel posto in cui la rassegna, giunta ormai alla IX edizione, si svolge; quella che si può toccare con mano in altri cinque “ex” triestini (Ospedale Militare, Magazzino 26, Sanatorio Santorio, Lavatoio, Centrale Idrodinamica), luoghi di nuova vita che hanno vinto la sfida del cambiamento e della riconversione e apriranno le loro porte al pubblico; quella di cui l’Italia avrebbe bisogno.
In mezzo a seimila rose, simbolo della rinascita possibile, si affronteranno le questioni cruciali per la rinascita del Paese: si parlerà di Europa (con Alessandro Volpi, già sindaco di Massa Carrara e autore de “Perché non possiamo fare a meno dell’Europa”, Altreconomia, Milano), di donne (con Bruna Tadolini, già docente di Biochimica e Biologia molecolare e autrice de “L’evoluzione al femminile. Il contributo delle femmine all’evoluzione dell’Homo sapiens”, Pendragon, Bologna), di verde (con Gianfranco Pellegrino, docente di Filosofia politica e autore de “Etica e politica delle piante”, DeriveApprodi, Roma), di materia e spirito (con Pier Aldo Rovatti, filosofo e autore de “Le nostre oscillazioni. Filosofia e follia”, Alpha Beta Verlag, Merano) e, infine, di amore con il Premio Strega e Campiello Maurizio Maggiani, autore di un romanzo sul tema, “L’amore” appunto (Feltrinelli, Milano).
Un appuntamento atteso e consolidato promosso dalla cooperativa sociale “Agricola Monte San Pantaleone”, una realtà nata dalla deistituzionalizzazione che da più di quarant’anni si occupa di realizzazione e manutenzione di giardini, e per la quale occuparsi di giardini significa occuparsi di persone e di trasformazioni possibili, smontando esclusioni e producendo beni comuni, e dall’Università degli Studi di Trieste, per la quale la conoscenza è il primo strumento di cambiamento. Un cambiamento che si può costruire solo insieme, solo incontrandosi.
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