NEWS

“Il povero Cristo”, a Riace era risorto prima di Pasqua

Francesco Donnici il . Calabria

2019_vinicio-capossela-riace“Il povero Cristo è tornato sulla croce con il dono che a tutti qui ha portato.
La Buona Novella dove per scritto è messo: ‘Ama il prossimo tuo come fosse te stesso’.
Ma troppo era difficile, forse anche oltre l’umano, così si è ritirato. All’uomo ha rinunciato.”

Il riesame ha confermato il divieto di dimora a Riace per Mimmo Lucano.

Nel frattempo, Vinicio Capossela, accompagnato da artisti ormai affermati sulla scena internazionale, ha voluto dedicare un tributo a Riace girando un videoclip per le vie del “borgo dell’accoglienza” e raccontandone le vicissitudini e le virtù. La scena vede una processione di volti che si tingono senza prestare interesse al proprio colore o a quello dell’altro, con sullo sfondo quel mare che ha dato inizio alla storia.

E questa parte finale, a leggerla così, strappata via da un racconto di accoglienza e speranza, parrebbe celebrare la resa di chi “è sceso dalla croce, si è messo in strada e va ascoltando voci”. O almeno ci aveva provato, animato dall’amore per il prossimo.

Il Riesame di Reggio Calabria ha rinnovato la sua decisione nonostante l’annullamento con rinvio della Cassazione che doveva essere l’epilogo di una vicenda giudiziaria della quale, però, dovremo ancora sentir parlare con tutte le sue implicazioni politiche; coi suoi punti controversi, con le motivazioni dei Tribunali che accavallano interpretazioni fin troppo soggettive per poter essere “giuste”.

La misura cautelare era già stata prolungata dal giudice dell’udienza preliminare che, lo scorso 11 aprile, aveva rinviato a giudizio Mimmo Lucano affinché venisse processato per tutti i capi d’imputazione richiesti dal Pubblico Ministero. Quell’impalcatura accusatoria sorretta su basi tutt’altro che solide, sarà dunque discussa in un processo e, almeno fino all’11 aprile 2020 (giorno della scadenza della misura cautelare), il primo cittadino riacese, sospeso dal suo incarico, non potrà rimettere piede a casa.

Due immagini vengono in mente nell’analizzare questo ennesimo risvolto.

Nella prima viene da pensare all’“universo parallelo” in cui il Gup di Locri ha pronunciato il “non luogo a procedere” facendo cadere tutte le accuse nei confronti di Lucano. In quello stesso universo, sarebbe libero e riabilitato: libero di parlare e di tornare a far politica; libero, in prossimità della delicata tornata elettorale europea e ad un anno dalle elezioni regionali in Calabria e dalle amministrative a Riace.

Non era semplice, per gli organi giudiziari deputati, prendere una decisione che non contemplasse tutte queste implicazioni o che non fosse in qualche modo influenzata da fattori esterni. E la commistione tra i poteri dello Stato – separati negli assetti democratici – non porta mai a nulla di buono. Ecco perché il fardello affidato al Gup, Amelia Monteleone, era forse più pesante di quanto sembrasse.

Lucano, secondo gran parte della pubblica opinione, è un personaggio “scomodo” perché capace, attraverso il suo esempio, di squarciare il velo delle “menzogne su cui si regge il consenso elettorale di altri” che si sono “armati” a dovere per evitarlo. E quel supporto “armato” pare avere il consenso o anche solo la tolleranza di molti.

Da qui la seconda immagine.

Qualsiasi estratto di questa vicenda, così come quello sul “povero Cristo” di Capossela, non può dunque essere disgiunto dal contesto del discorso.

Solo così, più che un canto di resa, può rivelarsi come monito a quella stessa umanità che rischia di continuare sterilmente a celebrare una morte in croce – e successiva resurrezione – dimenticandone il senso. Quel “restiamo umani” che da estrema invocazione è diventato una sorta di contro-slogan, vuole tornare a riempirsi del suo vero significato.

La divina “rinuncia all’uomo” parte dalla premessa che questa volta sappiamo benissimo ciò che stiamo facendo e, a differenza di altre volte, nessun Cristo volgerà gli occhi al cielo chiedendo per noi il perdono. Saremo noi, piuttosto, dal basso di un silenzio colpevole, a doverci scusare.

“Il povero Cristo tace; grida all’uomo a più non posso”.

Trackback dal tuo sito.

Premio Morrione

Premio Morrione Finanzia la realizzazione di progetti di video inchieste su temi di cronaca nazionale e internazionale. Si rivolge a giovani giornalisti, free lance, studenti e volontari dell’informazione.

leggi

LaViaLibera

logo Un nuovo progetto editoriale e un bimestrale di Libera e Gruppo Abele, LaViaLibera eredita l'esperienza del mensile Narcomafie, fondato nel 1993 dopo le stragi di Capaci e via D'Amelio.

Vai

Articolo 21

Articolo 21: giornalisti, giuristi, economisti che si propongono di promuovere il principio della libertà di manifestazione del pensiero (oggetto dell’Articolo 21 della Costituzione italiana da cui il nome).

Vai

I link