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Chi è il “miserabile demente”?

Davide Pecorelli * il . Piemonte

tribChiuso il Processo “Scripta manent”, celebrato a Torino nei confronti di una cellula anarchica – accusata  di aver creato un’associazione con finalità terroristiche – riprendono minacce e insulti nei confronti del PM titolare dell’indagine: Roberto Sparagna.

È proprio uno degli imputati, assolto nel procedimento, a scagliarsi contro il magistrato, che ha rappresentato l’accusa nel Processo, apostrofandolo di essere un “miserabile” come miserabili sono la giuria popolare capitanata dal giudice Alessandra Salvadori”.

Ma le invettive contro il magistrato non finiscono qui. L’autore si scaglia contro il Pm definendolo “Un povero demente in cerca di visibilità” per poi concludere con una minaccia diretta, che non lascia margine ad alcuna interpretazione: Vorrei ricordare al miserabile sostituto procuratore che nonostante le pene elevate che hai ottenuto contro i nostri compagni […] hai vinto una piccola battaglia… la guerra contro lo Stato ed i miserabili come te sarà lunga”.

L’autore può scrivere tutto quello che ha scritto proprio perché la sentenza che contesta – come il “sistema” contro cui si batte – glielo permette. Infatti, nel giudizio di primo grado, è stato stabilito che non può considerarsi reato la pubblicazione di proclami sui siti della galassia Anarchica.

Non è certo la prima volta che Roberto Sparagna è oggetto di minacce verbali, in stile mafioso. Proclami che sono stati seguiti anche da atti intimidatori, come nel caso degli ordigni esplosivi inviati in Procura, fortunatamente intercettati dalle forze di polizia.

Noi, Roberto Sparagna, lo conosciamo da anni e conosciamo il suo valore.

È un magistrato rigoroso, scrupoloso, preparato ed impegnato in prima linea nel contrasto alle illegalità, indagando chiunque ne sia responsabile.

Ha condotto inchieste, insieme alle forze di polizia e ad altri colleghi, che hanno svelato il potere mafioso tra Torino e provincia, non solo accusando gli associati all’organizzazione, ma anche politici, imprenditori, persone fino ad allora insospettabili.

Per questa sua attività investigativa vive una vita blindata, ma non ha mai indietreggiato di un solo passo.

Ma le minacce per la sua incolumità non arrivano solo dal mondo della ‘ndrangheta, ma anche da quello anarchico, come testimonia l’ultimo proclama, che è solo uno dei tanti ricevuti. 

Anche se la matrice è diversa, il metodo è il medesimo: sono atteggiamenti mafiosi, violenti, atti ad intimidire un magistrato nell’esercizio delle proprie funzioni.

Esprimiamo vicinanza e solidarietà a Roberto Sparagna e lo ringraziamo per il rigore e la passione con le quali difende la nostra Democrazia. 

* Libera Piemonte

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