Il virus dis-umano
Ma cosa siamo diventati? E soprattutto, perché?
Non eravamo mai stati così. Nemmeno nei tempi più bui.
Manifestare contro l’arrivo dei rom in un centro di accoglienza a Torre Maura e arrivare a rovesciare il pane, il pane, che era destinato loro e poi calpestarlo e inveire e gridare: “Che muoiano tutti di fame” non può essere semplicemente l’effetto di un virus dis-umano contagioso.
È come se improvvisamente si fosse spezzato quel filo – sottile ma essenziale – che costituisce il vincolo della fraternità umana. Quello per cui l’altro è quantomeno un mio simile, appartenente alla stessa razza umana.
Lo dico senza scomodare il vangelo o alcun credo religioso. Stare dalla parte dell’altro – o almeno non stargli contro – per una ragione di convenienza, prima ancora che di convinzione.
Quanta tristezza nel constatare che se oggi nei motori di ricerca si digita: Torre Maura, appaiono solo le notizie della manifestazione di ieri.
Quanto sarebbe bello che parrocchia e centri sociali, associazioni e organizzazioni di cittadini, condomini e vicini di casa, promuovessero oggi stesso un’altra manifestazione non “contro” una categoria di persone (etnia, razza, gruppo sociale…) ma “per” tutte le persone senza esclusione. Senza esclusione.
Sarebbe bello domani digitare sui motori di ricerca: Torre Maura e leggere di una festa di famiglia. Quella umana.
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