Omicidio Pecorelli, la procura di Roma avvia una nuova indagine
Dopo la richiesta avanzata alcune settimane fa dalla sorella, la Procura di Roma ha avviato una nuova indagine in relazione all’omicidio di Mino Pecorelli, il giornalista ucciso il 20 marzo del 1979 nella Capitale.
I magistrati di piazzale Clodio hanno affidato delega agli uomini della Digos per svolgere una serie di accertamenti preliminari dopo l’istanza depositata negli uffici della Procura da Rosita Pecorelli il 17 gennaio scorso.
Nel provvedimento, redatto dall’avvocato Valter Biscotti, si chiede ai pm di avviare nuovi accertamenti balistici su alcune armi che furono sequestrate a Monza nel 1995 ad un soggetto in passato esponente di Avanguardia Nazionale. Si tratta, tra le altre, di una pistola Beretta 765 e di quattro silenziatori artigianali.
Nella richiesta finita all’attenzione dei pm si fa riferimento anche ad una dichiarazione che l’estremista di destra Vincenzo Vinciguerra fece nel 1992 all’allora giudice istruttore Guido Salvini. Vinciguerra sosteneva di aver sentito un dialogo in carcere tra due militanti di estrema destra in cui si affermava che l’uomo poi arrestato tre anni dopo a Monza aveva in custodia la pistola usata per uccidere il giornalista.
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