Gelosi della libertà
Preservare il diritto ad un’informazione libera e affrancata dagli altri poteri, non equivale a garantire la sopravvivenza di una specie protetta e tantomeno in via di estinzione e nemmeno a congelare in cassaforte un patrimonio dell’umanità. Senza rischiare di esagerare si tratta di tutelare l’aria da respirare, anzi il respiro stesso. Perché a guardar bene nessuna delle attività quotidiane e normali è praticabile senza un’informazione la più libera possibile.
E non parliamo dell’obiettività (non esiste in natura) ma piuttosto della possibilità che ogni persona venga a conoscenza di quel che succede nel mondo per poter operare al meglio le proprie scelte. Dal mangiare al pensare, dal viaggiare al votare sono conseguenza di conoscenza che mi raggiunge e sulla cui scorta mi oriento.
Per questo coloro che hanno generato la bussola del nostro Paese e che erano stati costretti al silenzio o avevano dovuto subire la diffusione della menzogna, scolpirono quelle poche, essenziali, righe in cui si dichiarano gelosi della libertà: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure” (articolo 21 della Costituzione Italiana).
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