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Piera Aiello, prima testimone di mafia eletta in Parlamento

Sandro Ruotolo il . Mafie

piera aielloPiera Aiello, deputata del Movimento 5 Stelle, è la prima testimone di mafia ad essere stata eletta in Parlamento. Dopo 27 anni di completo anonimato, non ha potuto mostrarsi nemmeno in campagna elettorale, ha deciso di svelare il suo volto alle telecamere di Fanpage.

Piera Aiello decise di collaborare con l’allora procuratore di Marsala Paolo Borsellino, dopo la morte di suo marito, ucciso dalla mafia nel 1991. La storia di Piera Aiello si intreccia con quella di sua cognata Rita Atria, che appena diciassettenne decide anche lei di collaborare con “zio Paolo” Borsellino, che la chiama “La picciridda”. Una settimana dopo la strage di via D’Amelio, nella quale Borsellino perse la vita, Rita Atria, disperata per la morte del giudice, si toglie la vita gettandosi dal settimo piano del palazzo in cui viveva, sotto protezione, a Roma. Quando viene seppellita nel cimitero di Partanna, sua madre distrugge la sua lapide, facendo trasferire la salma fuori dalla cappella della famiglia Atria, da lei disonorata in quanto testimone di giustizia.

“Oggi la mafia c’è ancora”, racconta Piera Aiello all’indomani dell’arresto dell’ennesimo esponente mafioso legato al “padrino” latitante Matteo Messina Denaro. Ancora oggi, Piera torna di nascosto, ogni anno, nella sua Partanna, per portare un fiore a Rita e a suo marito.

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