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Le condivisibili rimostranze del Capo della Polizia

Piero Innocenti il . L'analisi

gabrielli-nistri-681x371Il Procuratore della Repubblica di Catania Carmelo Zuccaro, è tornato far parlare di sé, nelle ultime ore, dopo aver dato l’incarico al generale dei Carabinieri Raffaele Modica di “coordinatore” interprovinciale (Catania, Siracusa e Ragusa) del team di polizia giudiziaria delle forze di polizia nelle indagini in corso (e su quelle future?), su “scafisti” e trafficanti di migranti. Un fenomeno criminale che in questo scorcio di 2018 ha registrato un apprezzabile calo in concomitanza con quello, altrettanto marcato, di sbarchi di migranti sulle nostre coste.

L’incarico dato ha suscitato le (condivisibili) perplessità del Capo della Polizia Gabrielli che ha inviato una lettera al magistrato ricordando la “centralità” che nel settore in questione riveste la Polizia di Stato. Della missiva di Gabrielli ne ha dato notizia il Sole24Ore il primo ottobre scorso. Pare che le garbate sottolineature del Capo della Polizia (condivise anche dal sindacato SIAP e dall’Associazione Nazionale dei Funzionari di Polizia), siano da prendere nella dovuta considerazione e non solo per il forte impegno che hanno messo (mettono) uomini e donne della Polizia nell’ambito del contrasto all’immigrazione clandestina e nelle relative indagini (prezioso sul punto il contributo del Servizio Centrale Operativo della Polizia), ma soprattutto per quella funzione prioritaria che la legge assegna alla Direzione Centrale dell’Immigrazione e della Polizia delle Frontiere, articolazione del Dipartimento della Pubblica Sicurezza di cui è,appunto, responsabile il Capo della Polizia nella sua veste di Direttore Generale della Pubblica Sicurezza.

Fermo restando che il coordinamento investigativo della polizia giudiziaria dei singoli apparati di polizia territoriali compete al Procuratore della Repubblica ordinario e distrettuale e tenuto conto delle norme del codice di procedura penale che disciplinano i “rapporti tra diversi uffici del pubblico ministero” (art.371) per indagini collegate e “l’attività di coordinamento del procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo” (art.371 bis), non si possono ignorare le “disposizioni di coordinamento” contenute nel Capo III della legge 30 luglio 2002 n°189, “Modifica alla normativa in materia di immigrazione e di asilo” (pure richiamate nella lettera dal Capo della Polizia) che assegnano al Dipartimento della Pubblica Sicurezza un ruolo esclusivo, prevalente di tutte le attività contro l’immigrazione clandestina. E su tutte, l’art.35 che istituisce presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno, la Direzione Centrale sopramenzionata “con compiti di impulso e di coordinamento delle attività di polizia di frontiera e di contrasto dell’immigrazione clandestina, nonché delle attività demandate alle autorità di pubblica sicurezza (prefetti e questori, ndr) in materia di ingresso e soggiorno degli stranieri”. Senza contare che in questo ambito è sempre la Polizia di Stato con i suoi “esperti” sull’immigrazione (art.36 legge citata) presenti in alcuni paesi a forte rischio migratorio a fornire preziosi contributi informativi per le attività di prevenzione e di repressione dei delitti collegati all’immigrazione clandestina e ai trafficanti.

Una lettera di “richiamo” doverosa e assolutamente condivisibile, questa del Capo della Polizia, che non mancherà di suscitare qualche polemica.

Controlli scadenti (a volte assenti) all’interno delle forze di polizia

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