Libera su sequestro beni editore Mario Ciancio
Libera:”Il sequestro è un provvedimento importante e necessario, ma deve diventare l’occasione, in tempi brevi, per restituire ai catanesi e a tutti i siciliani il diritto ad un informazione libera, plurale, autonoma”.
Siamo davanti ad un decreto di sequestro che mette fine al monopolio dell’informazione nella seconda città siciliana. Il processo di Catania per concorso esterno in associazione mafiosa contro editore Mario Ciancio ci vede costituiti parte civile e ci ha visti impegnati da sempre come Libera e come Libera Informazione nel denunciare fuori dalle aule dei tribunali le distorsioni delle notizie, dei silenzi informativi, degli assurdi e ingiustificabili divieti di pubblicazione di necrologi delle testate facenti capo all’ editore catanese.
Il sequestro è un provvedimento importante e necessario, ma deve diventare l’occasione, in tempi brevi, per restituire ai catanesi e a tutti i siciliani il diritto ad un informazione libera, plurale, autonoma.
Necessario mantenere alta l’attenzione e tener conto delle legittime preoccupazioni dei giornalisti e dei dipendenti della proprietà e al tempo stesso non dimenticare quei giornalisti che in questi anni sono stati licenziati dalla proprietà stessa.
Ma vogliamo rivolgere il nostro pensiero a Roberto Morrione e Santo della Volpe che con Libera Informazione hanno intrapreso e vinto la battaglia contro l’anomalia catanese del sistema Ciancio: essere riusciti a ottenere che la cronaca regionale del quotidiano la Repubblica venisse distribuita anche a Catania.Tutto ruotava attorno a un vecchio accordo stipulato tra il direttore de La Sicilia, Mario Ciancio, e Carlo Caracciolo, allora editore del quotidiano nazionale, per cui nelle tipografie catanesi veniva stampata l’edizione regionale la Repubblica-Palermo a patto che non venisse distribuita nelle province di Catania, Ragusa e Siracusa. Un piccolo grande successo che restituiva alla comunità quello che per decenni gli era stato tolto: la piena libertà di stampa. Un piccolo grande successo che restituiva alla comunità quello che per decenni gli era stato tolto: la piena libertà di stampa.
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