Paolo Borrometi entra nella squadra di Tv2000
Il giornalista firma contratto con l’emittente della Cei. Realizzerà servizi e inchieste di denuncia con ‘nomi e cognomi’ di infiltrazioni mafiose ma anche storie positive.
Borrometi: “Ringrazio di cuore la famiglia di Tv2000. Giornalismo libero necessario nella società attuale”.
Brunelli: “La Chiesa italiana ha dato un bel segnale al mondo dell’informazione e al Paese”.
Ruffini: “Con Borrometi Tv2000 si arricchisce di uno sguardo che spesso manca alla tv del nostro tempo”
Paolo Borrometi, giornalista siciliano sotto scorta per le sue inchieste antimafia, è stato assunto con contratto giornalistico da Tv2000 a partire dal 1 settembre 2018. Per l’emittente della Cei realizzerà servizi e inchieste sui temi a lui più cari: quelli di denuncia “con nomi e cognomi” di infiltrazioni mafiose nel territorio e storie positive, di riscatto dai lacci della criminalità e di solidarietà. Borrometi collaborerà con il Tg2000 e sarà impegnato anche all’interno del programma pomeridiano in onda dal lunedì al venerdì alle ore 14.
“Sono orgoglioso e ringrazio di cuore la famiglia di Tv2000 – ha commentato Paolo Borrometi – per l’occasione di crescita professionale ed umana che mi è stata offerta. Sono certo, oggi più che mai, che il giornalismo libero sia quanto di più importante e necessario nella società attuale”.
“Sono molto felice di poter contare su questo giovane e coraggioso giornalista – ha aggiunto il direttore delle testate giornalistiche, Lucio Brunelli – con il quale è nata da tempo una bella amicizia. Mi sembra anche un bel segnale che la Chiesa italiana manda al mondo dell’informazione e al paese intero, un giornalismo di inchiesta, mosso da forti motivazioni civili e ideali”.
“Attraverso lo sguardo di Borrometi – ha concluso il direttore di Tv2000, Paolo Ruffini – i programmi di approfondimento di Tv2000 si arricchiscono di ciò che spesso manca alla televisione del nostro tempo una capacità di racconto della realtà che sappia denunciare il male senza diventarne parte e vedere il bene e farlo crescere”.
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