Giornalismo civile
Confrontare prime pagine e articoli di giornali diversi riguardo la stessa notizia: un’attività semplice; eppure ha suscitato una delle riflessioni più serie e attuali che si possa, e debba, fare in questo momento. Viviamo in un’epoca in cui siamo bombardati di notizie, non importa se vere o false, corredate da titoli “acchiappaclick”, che non riassumono il contenuto dell’articolo, e che, troppo spesso, sono spesso l’unica cosa che viene letta.
Come per altri campi della società andrebbe fatta una scelta di rottura: i giornalisti dovrebbero prendere in mano la situazione ridare alla propria professione la dignità di servizio alla cittadinanza. Un ritorno del giornalismo come “cane da guardia” della democrazia. Allo stesso tempo è necessario allenare i bambini allo sguardo critico; a non prendere per vera, o per falsa, una notizia solo perché pubblicata da quella fonte. Certamente non è vero che il buon giornalismo sia un mero ricordo del passato e lo dimostrano, purtroppo, le morti e i tanti, troppi, giornalisti aggrediti, minacciati e sotto scorta.
Oggi bisogna stare loro vicini e appoggiarli sempre, non solo dopo un momento critico come una querela, un’intimidazione o un attacco. “Non lasciamoli soli” è uno slogan che vale per chiunque sia a rischio. Evitiamo gli errori per cui oggi, soprattutto durante il 21 marzo, dobbiamo leggere per quasi un’ora i nomi di chi è caduto per mano delle mafie, molti dei quali isolati prima della loro fine.
*Laboratorio Giornalismo Civile – Giovani Libera
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