Una volta sognai
Il 28 giugno ricorre il decimo anniversario dell’inaugurazione di quel monumento alla pace e alla speranza e all’accoglienza e all’abbraccio che è la “Porta d’Europa” di Mimmo Palladino, collocata in area Cavallino bianco, in vista mare, sull’isola di Lampedusa. È una porta senza porte. Una porta coraggiosa che non fa calcoli ed è pronta a far passare tutti senza rischiare che – foss’anche un colpo di vento – si sbatta le porte in faccia a qualcuno. Mi piace celebrare questo anniversario con la poesia “Una volta sognai” che il cuore, la mente e la creativa sensibilità di Alda Merini partorirono per quella circostanza.
Una volta sognai
di essere una tartaruga gigante
con scheletro d’avorio
che trascinava bimbi e piccini e alghe
e rifiuti e fiori
e tutti si aggrappavano a me,
sulla mia scorza dura.
Ero una tartaruga che barcollava
sotto il peso dell’amore
molto lenta a capire
e svelta a benedire.
Così, figli miei,
una volta vi hanno buttato nell’acqua
e voi vi siete aggrappati al mio guscio
e io vi ho portati in salvo
perché questa testuggine marina
è la terra
che vi salva
dalla morte dell’acqua.
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