Gesuiti e Gruppo Abele insieme per i più fragili
Padre Alberto Remondini SJ e Luigi Ciotti, presentano un nuovo percorso realizzato dai Gesuiti e dal Gruppo Abele
Lunedì 2 luglio alle ore 18, presso la sede del Gruppo Abele in corso Trapani 91/b, verrà presentato l’accordo fra la Compagnia di Gesù e il Gruppo Abele, nato su un nuovo progetto apostolico collegato all’utilizzo di Villa Santa Croce a san Mauro Torinese.
Dagli inizi del ‘900 fino al 2016 questa casa ha accolto migliaia di persone che sono state accompagnate nella ricerca dello Spirito e della Sua azione nella loro vita e nel mondo, secondo il modello degli Esercizi Spirituali di sant’Ignazio. Dal mese di luglio la casa continuerà il suo servizio, ospitando persone che attraversano un tempo difficile e che saranno aiutate a riprendere il filo della propria vita, nella prospettiva di un orizzonte più degno e giusto.
L’accordo, apostolico ben più che immobiliare, intende avvicinare i Gesuiti e il Gruppo Abele nella testimonianza e nell’azione comune a favore dell’uomo e della donna di oggi, in linea di continuità con una amicizia con don Luigi nata fin dai primi passi del Gruppo Abele. Fede e Giustizia, dal dopo Concilio, costituiscono per i Gesuiti il grande orizzonte apostolico sul quale la Compagnia di Gesù si è impegnata negli ultimi 40 anni: non è possibile annunciare il Vangelo senza promuovere la Giustizia, così come ogni volta che si compiono azioni di Giustizia si realizza il Vangelo del Regno. Questa alleanza intende testimoniarlo.
L’evento del 2 luglio rappresenta dunque un’occasione di riflessione su queste tematiche.
Il p. Alberto Remondini SJ illustrerà brevemente il processo che ha portato a questo accordo mentre il dott. Berardino Guarino, Economo della Provincia dei Gesuiti e già direttore del Centro Astalli Italiano (Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati), ci spiegherà quale è la funzione dei beni materiali della Compagnia di Gesù prioritariamente rivolta al servizio dei poveri, i quali, fin dai tempi del Fondatore, sono i veri padroni dei nostri immobili.
A don Luigi Ciotti il compito di illustrare la continuità del servizio nella linea della condivisione e della testimonianza nella città.
La contemplazione che ci muove a toccare Cristo nella sua carne, come spesso dice papa Francesco, ci spinge a spostare continuamente il nostro sguardo dalla Croce alle tante croci del mondo di oggi. Per molti anni nei viali e nelle stanze di Villa santa Croce tante persone hanno cercato le tracce di Dio e il Suo disegno. Da oggi tante altre persone abiteranno quegli spazi, lasciando a noi la sfida di cogliere in loro i passi di Dio che si avvicina all’uomo del nostro tempo. (padre Alberto Remondini SJ e don Luigi Ciotti)
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