Brescia, 23 maggio: Palazzo di Giustizia, un ulivo per non dimenticare
Il 23 maggio non è un giorno qualsiasi. È una data speciale, una data che ha un significato, un valore particolare. È un insieme di emozioni e di ricordi, di dolore e mancanze ma è anche il perenne ricordo di chi ha lottato senza arrendersi nell’interesse della collettività.
Riflettendoci, però, ha anche un altro valore il 23 maggio 1992 ed è il ricordo perpetuo del grandissimo autogol della mafia. Sì, un clamoroso autogol perché la cupola di cosa nostra voleva cancellare un magistrato, liberarsi definitivamente “ del nemico più pericoloso” e, invece, ha creato un simbolo , ha trasformato un nome, Giovanni Falcone, nella personificazione stessa della lotta alla mafia: basta solo pronunciarlo per ottenere questo risultato e suscitare in tanti, giovani e meno giovani, la voglia di lottare, la voglia di non arrendersi all’ignorante arroganza del Male.
Quest’ anno a Brescia, per ricordare e non dimenticare Giovanni, Francesca, Rocco, Vito, Antonio ma anche tutti gli altri innocenti caduti per mano della vile ferocia mafiosa, abbiamo organizzato una cerimonia semplice ma, forse proprio per la sua semplicità, speciale.
Insieme all’ANM, Associazione Nazionale Magistrati sezione distrettuale di Brescia con la quale collaboriamo da due anni, abbiamo piantato un ulivo nel giardino del Palazzo di Giustizia con la partecipazione anche dell’ istituto agrario Pastori che, con i suoi studenti, ha curato la piantumazione e con l istituto alberghiero Mantegna, con il quale abbiamo un’intesa e fruttuosa collaborazione, che ha preparato un gustoso aperitivo.
Il tutto per un unico obiettivo: il risveglio delle coscienze, del senso dello Stato e dell’amore per la Giustizia.
A Brescia, il 23 maggio 2018, il risveglio delle coscienze l’abbiamo visto negli occhi dei magistrati, delle autorità, delle istituzioni presenti ma, anche e soprattutto, negli occhi dei ragazzi dell’ITAS Pastori e dell’istituto alberghiero Mantegna: vederli emozionati, sentirli leggere uno stralcio del discorso del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della giornata della memoria delle vittime innocenti delle mafie del 21 marzo 2017 a Locri e le parole sul valore simbolico dell’ulivo con la voce tremula per l’emozione, vedere la loro gioia alle consegne delle tessere di Libera ,sentirli ringraziare felici al termine e dire ci vediamo la prossima volta, non ha prezzo e ripaga dei sacrifici, delle delusioni e delle fatiche.
Abbiamo, insieme a quell’ulivo, piantato dei semi, quaranta semi, che adesso attecchiranno e cresceranno e produrranno frutti perché come l’ulivo mette radici, si fortifica e cresce così farà la nostra e la loro coscienza, il nostro e il loro senso di legalità, il nostro e il loro amore per la Giustizia.
Questo ulivo è la metafora vivente delle idee di chi ora non c’è più e usa noi per continuare a farle camminare: a noi, e soprattutto a questi ragazzi che sono e saranno l’antimafia del futuro, il privilegio, l’onore e l’onere di farlo.
*Coordinamento provinciale Libera Brescia
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