Bologna, una app per la Strage alla Stazione
Memoria e storia in una App. Nella sala d’attesa della stazione ferroviaria di Bologna il qr code che racconta la strage del 2 agosto.
Martedì 15 maggio alle ore 15.30 – Stazione di Bologna Centrale, sala d’attesa Torquato Secci
Una APP per raccontare la Strage del 2 agosto 1980 a tutti coloro che entreranno nella sala d’attesa della stazione ferroviaria di Bologna Centrale.
A realizzarla sono stati gli studenti dell’Istituto Crescenzi Pacinotti di Bologna, nell’ambito di un bando del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca. I testi dell’APP – in italiano e in inglese – sono stati tradotti da Vincent Brana, uno studente statunitense che ha partecipato al progetto E.C.Co. (Eastern College Consortium) di Bologna.
Il progetto ha avuto il patrocinio dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia Romagna.
Le caratteristiche della nuova APP saranno illustrate martedì 15 maggio alle ore 15.30 nella sala d’attesa Torquato Secci della stazione. Contestualmente verrà posizionato il QR Code che consentirà la lettura delle informazioni attraverso il proprio telefono cellulare o smartphone.
Saranno presenti i docenti e gli studenti dell’Istituto Crescenzi Pacinotti insieme a Vincent Brana, la vice presidente dell’Associazione fra i famigliari delle Vittime della Strage del 2 agosto 80 Anna Pizzirani e il responsabile delle stazioni dell’Emilia Romagna di RFI Giovanni Gualario.
Grazie a questo progetto, che mette la tecnologia a servizio dell’impegno sociale e civile, la sala d’attesa della stazione di Bologna – luogo di vita e luogo di memoria – si arricchirà di un ulteriore strumento per accrescere memoria e conoscenza.
“Si tratta – spiega Simonetta Saliera, Presidente dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna – di un impegno per tenere viva la memoria di una strage che insanguinò l’Italia e attentò alla democrazia. Noi come Istituzione continuiamo a lottare perché si coltivi la memoria di quei giorni: ogni amnesia sottende, infatti, una forte amnistia”.
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