Polizia, due promozioni pesanti
Linares diventa dirigente superiore, Leuci primo dirigente
La loro storia professionale è legata alla Questura di Trapani, all’ufficio della Squadra Mobile. E per questo le loro promozioni di oggi restano parecchio legate al loro lavoro investigativo in questa parte importante della Sicilia occidentale. Sono la naturale conseguenza delle loro capacità e del grande fiuto investigativo. Sono gli investigatori che tra la metà degli anni ’90 sino a pochi anni addietro hanno guidato la caccia ai latitanti, hanno scoperchiato gli affari della mafia trapanese tra narcotraffico, politica, imprese, appalti.
Giuseppe Linares, in Polizia dal 1992, dal 2013 capo della Dia, direzione investigativa antimafia, di Napoli, è stato promosso a dirigente superiore. Per lui si apre la prospettiva della prossia attribuzione di un incarico rilevante: il Viminale potrebbe richiamarlo alla guida di un dipartimento del Servizio Centrale Operativo o anche affidargli una Questura. In ogni caso è il più giovane dei dirigenti superiori della Polizia di Stato. Linares arrivò nel 1992 alla Squadra Mobile di Trapani, dal 1996 al 2010 ne è stato dirigente, periodo segnato dalla cattura di numerosi latitanti, a cominciare dal capo mafia di Trapani Vincenzo Virga, poi i fratelli Amato di Marsala, Sinacori di Mazara, Milazzo di Paceco, fino all’arresto di Salvatore Messina Denaro, fratello dell’attuale ricercato Matteo, per fare alcuni nomi. Artefice con un gruppo di specializzati “cacciatori” di mafiosi e latitanti delle indagini antimafia “Progetto Belice”, “Rino”, “Halloween”, Golem, non meno rilevanti sono state le indagini contro i fenomeni delle violenze contro i minori, e proprio con lui la Questura di Trapani inaugurò una sezione all’interno della Squadra Mobile che ancora oggi si occupa della tutela dei minori da ogni forma di violenza.
Dal 2010 al 2013, quando fu promosso primo dirigente, Linares divenne capo della Divisione Anticrimine sempre della Questura di Trapani, incarico che lo vide portare a termine una serie di indagini che permisero il sequestro e la confisca di beni mafiosi, tra cui quelli attribuiti all’ex deputato regionale Pino Giammarinaro e alla holding della famiglia Morici. Negli ultimi 5 anni ha diretto la Dia napoletana e anche questo è stato un periodo segnato da indagini che hanno piegato l’organizzazione mafiosa e camorristica, con arresti e sequestri di beni.
Giovanni Leuci è stato promosso primo dirigente. È in Polizia dal 1996, l’anno successivo è diventato funzionario della Squadra Mobile di Trapani, della quale è stato dirigente dal 2010 al 2016, anno in cui è stato trasferito a dirigere la sezione amministrativa della Questura di Varese. Le indagini da lui dirette hanno avuto risultati eclatanti come la scoperta di un maxi traffico di cocaina tra la Colombia, la Sicilia e la Calabria, e sul fronte del contrasto alla mafia di grande spessore – e confermate da sentenze di condanna – sono state le operazioni che hanno sgominato le cosche mafiose sorprese mentre tentavano una riorganizzazione. Poi ci sono gli arresti dei latitanti e i colpi inferti fin di recente all’associazione mafiosa, con la scoperta di come – seppur moderna – Cosa nostra di Matteo Messina Denaro per sopravvivere era tornata a rivolgersi ai mafiosi più anziani.
“Uomo di squadra”, Leuci ha raccolto la strategia investigativa che sul campo aveva disteso il suo predecessore Linares. Leuci resterà ancora a Varese e dopo la formazione riservata ai primi dirigenti promossi, e tra questi c’è anche l’ex capo della Digos di Trapani, Giovanni Pampillonia, oggi vice capo della Digos a Palermo, Leuci avrà affidato un nuovo incarico, Trapani potrebbe quindi rivederlo presto in prima linea.
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