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La nostra giornata di memoria e impegno

Libera Como il . Lombardia

21 marzo como21 marzo: la data della Giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie non è certo casuale. La ricorrenza è stata ufficialmente istituita dalla legge dell’1 marzo 2017, ma è stata celebrata già dal 1996 in corrispondenza del primo giorno di primavera, a simboleggiare il rinnovo della vita e della speranza, ma anche una rinata volontà di attivarsi per coltivare quei valori civili che costituiscono il primo e più efficace antidoto alla criminalità organizzata e a chi la esercita e la diffonde: memoria e impegno dei singoli e della collettività, dunque, ma anche giustizia, democrazia, nonviolenza, attenzione verso il prossimo.

La missione di Libera, associazioni, nomi e numeri contro le mafie si riassume in questi valori e si identifica, in calzanti termini metaforici, nell’elemento della terra. Si tratta infatti di preparare un terreno in cui possano prosperare i “semi” dei valori esercitati e promossi dai soggetti che compongono questa rete, diffusa capillarmente in Italia (e non solo). In senso letterale, questo obiettivo trova ampia applicazione concreta nell’operato di Libera, che accanto all’Arci è capofila – grazie anche all’aiuto di migliaia di volontarie e volontari –  nel riutilizzo sociale dei terreni e di altri beni confiscati alla criminalità organizzata, e che è celebrato dal tema specifico scelto per questa XXIII edizione, intitolata appunto Terra. Solchi di verità e di giustizia.

A livello nazionale, la principale manifestazione per il 21 marzo si tiene ogni anno in una diversa città, quest’anno Foggia: nel territorio garganico è attiva una rete di criminalità organizzata, la società foggiana, che è poco nota (e proprio per questo insufficientemente contrastata); ma il regolare cambio di città sottende innanzitutto al presupposto che le mafie siano un problema comune a ogni parte d’Italia, da contrastare in modo diffuso e contante. Ecco perché questa ricorrenza è celebrata da manifestazioni sparse su tutto il territorio nazionale: Stefano Tosetti, referente del coordinamento di Libera a Como (che ha preso ufficialmente il via nel settembre 2011), guarda con grande soddisfazione al coinvolgimento attivo della città di Como nell’organizzazione di una manifestazione cittadina, come non avveniva da molti anni. A essa hanno aderito circa 400 persone, tra cui i rappresentanti di realtà locali e nazionali (l’elenco completo si trova in fondo all’articolo). Hanno contribuito all’organizzazione, accanto a Libera Como, anche il presidio di Libera a Cantù “Gianluca Congiusta e Lollò Cartisano”, il Coordinamento comasco per la pace e il Csv Insubria, con il patrocinio del Comune di Como.

Come preannunciato, la manifestazione ha avuto inizio alle in via Cesare Cantù, davanti all’ingresso del liceo “Alessandro Volta”, da cui è partito il corteo che è arrivato fino a piazza Duomo. Qui i rappresentanti delle realtà partecipanti alla manifestazione hanno svolto la tradizionale lettura dei nomi delle vittime (accertate) delle mafie in Italia, per onorarne la memoria. Si tratta di centinaia di persone, solo alcune delle quali sono note alla maggior parte della società civile. Troppe altre tendono a essere dimenticate, perché le mafie potranno aver cambiato i propri modi operandi del corso degli anni, ma continuano a mietere vittime innocenti. «Ci teniamo a precisarlo – ha chiarito Tosetti dal palco di piazza Duomo – quelle di cui onoriamo la memoria il 21 marzo sono le persone innocenti morte per mano delle mafie, sia perché attivamente impegnate a denunciarne e contrastarne l’operato, sia perché si sono trovate a testimoniarlo, perché si sono trovate al posto sbagliato, nel momento sbagliato».

Indubbiamente, molti di questi incontri fatali non sono mai stati pianificati. Ce ne si rende conto consultando un elenco dettagliato delle vittime di delitti di stampo mafioso, tra i quali figurano moltissime persone non colluse con la mafia, tra cui diversi bambini. Eppure, sarebbe forzato parlare di mera casualità. Non è stato “un errore” quello di trovarsi “lì e allora”, ma piuttosto quello di uccidere, o tentare di farlo, in un sistema in cui violenza, ricatto e abuso rappresentano il linguaggio corrente. Non si può allora parlare di vittime accidentali, di casualties, come verrebbero definite nella lingua inglese le persone morte “fatalmente” in una data circostanza. Le vite interrotte o rovinate dalla violenza criminale non sono mai effetti collaterali, ma la conseguenza naturale e anzi il fine di essa. Ricordarle tutte, con i loro nomi e le loro storie («Simbolicamente – riferisce Tosetti – alcuni di noi hanno postato nomi e volti delle vittime delle mafie sui social media, per dar loro maggior visibilità in occasione della giornata del 21 marzo») , non è una presa d’atto fine a se stessa, ma l’assunzione di consapevolezza di quello che è il costo umano delle mafie, al quale vanno aggiunti gli impatti d’altro genere: economico, ambientale, sociale, culturale. Inoltre, il referente di Libera Como denuncia apertamente la mancata chiarezza intorno a troppi di questi delitti, i cui autori e mandatari rimangono non identificati e dunque, di fatto, impuniti. Rendere giustizia alle vittime innocenti delle mafie non comporta però soltanto la memoria e un impegno di carattere morale, ma anche la denuncia dell’azione mafiosa da parte dei e delle testimoni di giustizia,  che non può rimanere ascritta a casi isolati di coraggiosi soggetti “scomodi”, ma che deve anzi diventare la normalità.

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Il rischio di non riuscire a opporre un forte e concreto antagonismo alle mafie è quello di consentire loro di imporsi come egemonie e perfino come modelli sul loro territorio di competenza, anche diluendosi in una vasta “zona grigia” di indifferenza e rassegnazione. Questo ultimo problema è particolarmente radicato nel nord Italia, dove l’azione mafiosa (e in primo luogo ‘ndranghetista) passa innanzitutto attraverso il capitale, non senza mietere qualche vittima: Tosetti menziona esplicitamente Cristina Mazzotti, sequestrata diciottenne nel 1975 dalla banda del “Tebano” Angelo Epaminonda a Longone al Segrino, a pochi chilometri da Como. Il coordinamento di Libera a Como, con il presidio canturino “Gianluca Congiusta e Lollò Cartisano” e il Coordinamento comasco per la pace, hanno voluto ricordare Mazzotti organizzando un incontro  con la nipote Arianna, vicepresidente della fondazione Cristina Mazzotti, in occasione della pizzata del 10 marzo al circolo Arci Mirabello di Cantù.

Tradizionalmente, la manifestazione del 21 marzo comprende un momento di cammino, il corteo, e uno di commemorazione, la lettura dei nomi delle vittime (un elenco inevitabilmente incompleto, che si fa sempre più lungo). Quest’ultima fase in particolare si caratterizza sempre per un senso di raccoglimento quasi tangibile, a prescindere dal numero di persone presenti. E la partecipazione di un’iniziativa ancora poco “storicamente” radicata sul territorio di Como è stata piuttosto nutrita in senso assoluto, con qualche centinaio di persone presenti in piazza e un grande numero di realtà associative e istituzionali intervenute. D’altra parte, si ha la sensazione che la giornata della memoria e dell’impegno contro le mafie sia una ricorrenza che, nonostante la sua grande rilevanza per lo Stato italiano e la sua popolazione passa ancora troppo in sordina, conosciuta e celebrata perlopiù da soggetti già in qualche modo impegnati in ambito sociale, sottovalutata dal resto della società (con qualche eccezione). A Como, agli antipodi nazionali delle regioni tradizionalmente associate alle mafie, sorge spontanea la preoccupazione che in troppi considerino ancora la criminalità organizzata come un problema estraneo e remoto, che “altri” dovranno risolvere. È vero esattamente il contrario, e anzi è necessario per tutti e per ciascuno saper riconoscere e denunciare l’azione mafiosa in tutti i modi in cui essa si manifesta. All’indomani di un altro 21 marzo, diventa allora imperativo coinvolgere l’intera cittadinanza nell’esercizio – lungo, difficile, necessario – di questa responsabilità. [Alida Franchi, ecoinformazioni – foto di Alida Franchi e Gianpaolo Rosso, ecoinformazioni – video di Gianpaolo Rosso, ecoinformazioni]

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Hanno aderito alla manifestazione: Acli Como, Amici Mato Grosso, Anpi comitato provinciale di Como, Arci Como, Arci Noerus/ AltraComo, Arci Terra e Libertà, Associazione Comunità Il Gabbiano onlus, Associazione Garabombo L’invisibile, Associazione Incroci, Associazione In ViaggioAuser ComoBottega Equo Solidale AzalaiAzione Cattolica Italiana – Diocesi di ComoAssociazione Bambini in Romania, Bottega Pachamama, Caritas Como, Centro socio-pastorale “Cardinal Ferrari” , CiaoComo Radio, Circolo Ambiente Ilaria AlpiCircolo Legambiente Como “Angelo Vassallo”Cgil ComoCisl dei Laghi,  Cna Como, Confcooperative Insubria, Comitato provinciale comasco Acqua PubblicaComitato Unicef ComoComo senza frontiere, Cooperativa Ecofficine, Cooperativa Garabombo, Cooperativa Lotta Contro L’emarginazione Como, Cooperativa MondovisioneCooperativa Shongoti, Coordinamento Comasco per la Pace, Csv Insubria, Equovendolo, ecoinformazioni, Forum Comasco del Terzo Settore, Forum Famiglie Como, Git Banca Etica Como, Gruppo Scout Agesci Como 1, Gruppo Scout Agesci Como 45, Gruppo Scout Agesci Mariano 1, Il Settimanale della Diocesi di Como, Istituto di Storia Contemporanea “Pier Amato Perretta” ComoL’isola che c’èLa Carovana del Sale, lambienteinvita, lariolhub57, Millennium 82, Mondo Equo, Olocricenic Cinecircolo, Parrocchia San Bartolomeo Como, Parrocchia Prepositurale S.Martino RebbioProgetto San FrancescoRosa Bianca, Tavolo Interfedi Como, TeatroGruppo PopolareTeatro San Teodoro, Uisp LarianoUnione Degli Studenti Como, Uil Como
e tante altre associazioni e realtà del territorio.

Tra le istituzioni territoriali: Amministrazione provinciale di Como, Comune di Albiolo,
Comune di Albese con Cassano, Comune di Appiano Gentile, Comune di Bregnano, Comune di Brenna, Comune di CernobbioComune di Como, Comune di LipomoComune di Lomazzo, Comune di Lurago d’Erba, Città di Mariano Comense, Comune di Olgiate ComascoComune di TavernerioComune di TurateComune di Uggiate-Trevano

Hanno inoltre aderito e partecipato: Diocesi di Como, Questura di Como, Guardia di Finanza di Como, Iiss “Ezio Vanoni” di Menaggio, Istituto “San Vincenzo”- Scuola Agraria.

Guarda le foto di Alida Franchi della manifestazione

Guarda le foto di Gianpaolo Rosso della manifestazione

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