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Nel segno della gratitudine per le vittime delle mafie

Gruppo Abele il . Mafie

lettera luigi ciottiDedichiamo l’Archinews n.10, la prima della Primavera, a Libera Contro le Mafie perché si è appena conclusa a Foggia la 23° Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti di tutte le mafie. Il Gruppo Abele è tra i soci fondatori di questa rete, oggi internazionale, e Luigi Ciotti fondatore e presidente. La prima iniziativa di Libera è la raccolta di firme per la presentazione di una legge sul riutilizzo a fini sociali dei beni confiscati ai mafiosi e ai corrotti. Saranno oltre un milione le firme raccolte che porteranno all’entrata in vigore, nel 1996, della legge 109 recante “Disposizioni in materia di gestione e destinazione di beni sequestrati o confiscati”.

Nel pomeriggio del 14 dicembre 1994, le agenzie di stampa lanciano in rete la notizia: «Nasce Libera, cartello di associazioni contro le mafie». L’idea, annunciata da don Luigi Ciotti, fondatore del Gruppo Abele, raccoglieva allora trecento tra gruppi e associazioni. Sono oggi oltre 1700 in tutta Italia. Spiccano, tra gli altri, l’Arci, le Acli, Legambiente, la Fuci, il Gruppo Abele, la Cgil. Ciascuna associazione con storia e identità proprie e diverse, ma accumulate dalla consapevolezza che opporsi alle mafie è un compito politico, sociale, culturale ed etico che riguarda l’intera società civile. Don Ciotti non si limita ad annunciare la nascita di Libera, ma lancia anche una petizione popolare per raccogliere un milione di firme per destinare a uso sociale i beni confiscati ai mafiosi e ai corrotti. Un’iniziativa che fa discutere e attira sulla neonata associazione l’attenzione del mondo politico e sociale. Libera nasce così con un percorso chiaro, delineato. Intanto nei mesi successivi proseguono gli incontri e le riunioni per delineare il profilo dell’associazione, un percorso costituente che porterà – il 25 marzo 1995 – alla approvazione dello statuto di Libera e alla sua nascita ufficiale, presso la sede della Cgil di Roma, in via dei Frentani. Don Ciotti viene nominato presidente nazionale. L’anno dopo, il 21 marzo 1996, col Paese ancora attonito per le stragi mafiose del ‘92 e ‘93, si tenne a Roma la prima Marcia di Libera, a cui don Ciotti invitò tra gli altri l’allora presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro: “Ti vorrei pregare – scrive Luigi Ciotti – di segnarTi questa data, 21 marzo, perché crediamo che la Tua presenza, anche e proprio in questi momenti difficili della vita politica del paese, searebbe l’omaggio migliore per questi caduti e contemporaneamente il dono più alto che gli stessi familiari delle vittime possano ricevere. Per continuare a sperare nella giustizia degli uomini e per non sentirsi soli”.

lettera luigi ciotti

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