NEWS

Mafia Marketing 2.0

Valentina Tatti Tonni il . Mafie

mafia economiaIl nuovo mafioso non è più incarnato nell’immaginario comune come un uomo grassoccio, di miserabile aspetto, dai modi rozzi, sebbene costui possa ritornare sulla scena in qualità di alter-ego,  nell’ambito di una mirata strategia. Il nuovo mafioso, il complice incravattato, è abile nel linguaggio, non fa certo riferimenti di raffinata letteratura ma sa sciogliere l’eloquio all’occorrenza.

L’obiettivo è rimasto lo stesso di un secolo fa, e cioè guadagnare, ma i metodi ora possono sottendere un livello di segretezza che agli inizi forse non si considerava. Come scrive il Procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri “quando investono i soldi dei loro sporchi traffici hanno in mente tre cose. Fare soldi, ottenere consenso sociale e presidiare il territorio”, cosa che gli risulta particolarmente agevolata nella totale assenza dello Stato.

Mentre il criminale novecentesco era abituato alla deliberata e impunita violazione della normativa che regola lo Stato, oggi è invece diventato un manipolatore esperto che si fa scherno dell’omertà, è capace di insinuarsi in quella stessa normativa per farne ciò che vuole. Egli è conforme agli interessi comuni e fa propri quei fattori di ascendenza tanto cari alla psicologia sociale. Tramite atti di generosità, di presenza sul territorio (divenendo spesso una guida, come è stato più volte dichiarato a Ostia in merito al comportamento che aveva Roberto Spada nella sua palestra; oppure, l’esempio dei pacchi di pasta consegnati da Casapound), di intelligenza nel risolvere tempestivamente i problemi dei cittadini approfittando dell’assenza di controllo proprio da parte dello Stato di diritto (ad esempio, l’assegnazione delle case popolari, come è stato reso noto nell’operazione Sub Urbe coordinata dalla direzione distrettuale antimafia di Roma). Inoltre vi è quel senso di sicurezza basato sugli imprevisti della vita che per lui si traducono in business. Sa, ad esempio, che nel corso del tempo potrebbero verificarsi incidenti spiacevoli e fornisce una soluzione efficace: l’usura, la protezione, la guardiania. Il criminale dunque, immedesimandosi con il cittadino, ottiene così un’influenza tale da non poter essere più in alcun modo osteggiato. Impartisce lezioni che chiamerà di coraggio e ai ribelli che denunceranno il sopruso, perché dotati ancora di pensiero critico, infliggerà la morte come ultima azione di un despota privato dell’onore.

Una dignità sleale che lui stesso avrà trasformato, sottraendo con cognizione la libertà altrui in quel dominio della paura coniato dal sociologo polacco Zygmunt Bauman, ed oggi rappresentato con ancora più prepotenza dall’anti-Stato, nella persona di mafia, sensibile solo alla ripartizione della Demos.

Nella logica del nuovo mafioso, ogni cittadino ha un valore interscambiabile e sostituibile, ha un valore monetario e di voto naturalmente, ma è sempre e comunque direttamente proporzionale al suo giro di affari che non crede di poter essere ostacolato da liberi sognatori che tentano di mettere in discussione il suo potere. La sua avidità, il suo egocentrismo e l’intermittente empatia mostrano un uomo (e non di rado una donna) rabbioso che cerca di mantenere il suo status superiore tramite la persuasione politica messa in scena sempre meno da omicidi o sequestri, e più da intrusioni nell’economia legale, in quell’apparato colluso che è indice di un rituale della violenza mai del tutto sopito.

Trackback dal tuo sito.

Premio Morrione

Premio Morrione Finanzia la realizzazione di progetti di video inchieste su temi di cronaca nazionale e internazionale. Si rivolge a giovani giornalisti, free lance, studenti e volontari dell’informazione.

leggi

LaViaLibera

logo Un nuovo progetto editoriale e un bimestrale di Libera e Gruppo Abele, LaViaLibera eredita l'esperienza del mensile Narcomafie, fondato nel 1993 dopo le stragi di Capaci e via D'Amelio.

Vai

Articolo 21

Articolo 21: giornalisti, giuristi, economisti che si propongono di promuovere il principio della libertà di manifestazione del pensiero (oggetto dell’Articolo 21 della Costituzione italiana da cui il nome).

Vai

I link