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Il questore di Macerata e il “cambio di passo” richiesto

Piero Innocenti il . L'analisi

macerata manifestazioneLa gestione dell’ordine pubblico in generale nelle manifestazioni di piazza ha rappresentato sempre per ogni questore un compito estremamente delicato e complesso dovendo contemperare diversi interessi, tutti legittimi, a “manifestare” liberamente il consenso o il dissenso su questioni specifiche o generali, controllando nel contempo ed eventualmente “neutralizzando”, malintenzionati che si oppongano a ciò. Tale funzione la legge assegna, appunto, al questore che è autorità provinciale di pubblica sicurezza (sul piano tecnico-operativo) e che dispone della forza pubblica messa a sua disposizione per tali evenienze.

In genere, gli aspetti concernenti manifestazioni di una certa rilevanza sul piano politico, sindacale, sociale, sportivo,vengono esaminati in apposite riunioni in sede di Comitato Provinciale per l’Ordine Pubblico e la Sicurezza (CPOSP), organo di consulenza del Prefetto che lo presiede (anch’egli autorità provinciale di pubblica sicurezza sul piano politico-amministrativo) e al quale partecipano il questore e i comandanti provinciali delle altre due forze di polizia, il sindaco del Comune capoluogo, il Presidente della Provincia ed eventuali altri soggetti istituzionali la cui presenza è ritenuta necessaria per le questioni da affrontare. La/e direttiva/e assunte dal prefetto in sede di CPOSP serviranno, poi, al questore come quadro di riferimento per le conseguenti valutazioni sullo svolgimento della manifestazione e la conseguente emanazione di una “ordinanza di servizio” che stabilisce “..le modalità di svolgimento dei servizi stessi, la forza da impiegare, l’equipaggiamento necessario, i responsabili del servizio e le finalità da conseguire” (art. 37 del Regolamento di Servizio della Polizia di Stato approvato con dpr 28 ottobre 1985, n.782).

Il questore, insomma, è il responsabile della security dell’evento mentre gli aspetti di quella che viene indicata come safety vengono curati da altri soggetti tra cui il sindaco e gli organizzatori. Il secondo comma dello stesso articolo, poi, impone l’obbligo di comunicazione dell’ordinanza al Prefetto e di indirizzo, per l’esecuzione, “..ai dirigenti degli uffici, ai funzionari impiegati nonché alle altre forze di polizia ed altri enti eventualmente interessati”. Naturalmente se si verificano incidenti o altre situazioni di pericolo reale sull’ordine pubblico e la sicurezza si va prontamente alla ricerca di eventuali responsabilità (e la vicenda di Torino, in piazza San Carlo dell’anno passato, è emblematica sul punto).

Quello che non appare molto chiaro è la “rimozione” del questore di Macerata (nominato appena tre mesi fa) adottata rapidamente e inizialmente giustificata con la rituale formula del “normale avvicendamento”) dal Ministro dell’Interno su proposta del Capo della Polizia, dopo le ben note vicende di cronaca che hanno visto la cittadina alla ribalta mediatica nazionale. Si è detto che Macerata è nelle mani di spacciatori stranieri e che si fa poco per contrastare tale fenomeno. In realtà, com’è (o dovrebbe essere) ben noto, in gran parte delle nostre città ci sono centinaia di spacciatori che controllano il mercato al minuto degli stupefacenti, che vengono arrestati ma che nel giro di poche ore o di pochi giorni tornano in libertà per continuare a spacciare. E tutto questo in virtù di una legislazione inadeguata e non certo per responsabilità dei questori. La prevenzione, poi, in strada, si fa con più poliziotti e carabinieri ed anche su questo tema è arcinota la situazione di scarse risorse umane a disposizione di un questore.

Che qualcosa non abbia funzionato nel verso giusto a Macerata lo si è intuito quando alla riunione in Prefettura per esaminare gli aspetti della imponente manifestazione di alcuni giorni fa è stata notata la presenza anche del direttore del servizio di ordine pubblico del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Un indizio di come si fosse già incrinato il rapporto di fiducia tra il “centro” e la “periferia” probabilmente a causa di quelle che nell’ambiente poliziesco vengono definite “incertezze”. Lo “spostamento” del questore, infine, è stato motivato come un opportuno “cambio di passo” che dovrebbe essere accompagnato anche con qualche poliziotto in più se si vuole davvero garantire maggiore sicurezza ai cittadini.

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