Ostia, la Cassazione conferma carcere e aggravante mafiosa per Spada
Lo ha stabilito la quinta sezione penale della Suprema Corte rigettando il ricorso contro l’ordinanza con cui il tribunale del Riesame di Roma, il 22 novembre 2017, confermò la custodia cautelare. Le motivazioni della decisione dovranno essere depositate entro un mese.
Roberto Spada resta in carcere per i reati di lesioni personali e violenza privata, con l’aggravante del metodo mafioso, in relazione all’aggressione, avvenuta a Ostia il 9 novembre scorso, del giornalista Daniele Piervincenzi e del filmmaker Edoardo Anselmi del programma Rai ‘Nemo’. Lo ha deciso la quinta sezione penale della Cassazione, rigettando il ricorso della difesa contro l’ordinanza con cui il tribunale del Riesame di Roma, il 22 novembre 2017, confermò la custodia in carcere per l’indagato.
Spada è recluso nel penitenziario di massima sicurezza di Tolmezzo e, nei suoi confronti, in gennaio, è stata emessa un’altra misura cautelare in cella per l’accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso, nell’ambito di un’indagine che ha portato a oltre 30 arresti. Le motivazioni della decisione di oggi della Suprema Corte dovranno essere depositate entro un mese. (Agi)
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