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Disponibili “ingoiatori di droghe” a basso prezzo

Piero Innocenti il . Droga

ovuli-3Uno degli ultimi “narco-corrieri” fermato dalla polizia è stato un giovane nigeriano che alla stazione di Fontivegge (Perugia), tradito dal suo stato di evidente agitazione alla vista degli agenti; è stato accompagnato in ospedale dove si è accertato che aveva ingoiato una decina di ovuli contenenti eroina. Innanzi al gip per la convalida dell’arresto il giovane aveva dichiarato di aver ricevuto 150 euro per il “servizio” commissionato mentre altri gli sarebbero stati consegnati a “lavoro” ultimato.

Un fenomeno, questo dei corrieri “ovulatori”, in prevalenza nigeriani – sono oltre duecento infatti quelli già arrestati nel corso del 2017 con questa modalità di occultamento – che si spostano utilizzando per lo più i treni e non va sottovalutato. Molti sono gli episodi analoghi verificatisi in diverse province italiane negli ultimi mesi: ci sono stati di corrieri stranieri (spesso richiedenti asilo) con documenti di identità rilasciati in Italia a Prato, Milano, Firenze, Genova, Modena e Trento. Una maggiore presenza e disponibilità sul mercato di stranieri per questa modalità di trasporto e di occultamento ha abbassato anche il costo del servizio che varia in relazione agli ovuli ingoiati e all’itinerario da percorrere. Ingoiandone un centinaio, l’equivalente di circa un chilogrammo di droga, si può guadagnare anche fino a duemila euro.

“Correos humanos” (posta umana), “mulas” (asini), gli “ingoiatori” sono gli emulatori di antiche pratiche come, per esempio, l’occultamento rettale di diamanti che praticavano i minatori del Transvaal, quello di microfilm durante il periodo della cosiddetta “guerra fredda” o di banconote appositamente arrotolate e confezionate. Il fatto rilevante, come accennavo, è che si sta registrando un aumento considerevole di tali modalità di trasporto perché il sistema è allo steso tempo meno dispendioso sul piano organizzativo e logistico, meno rischioso perché il carico è sottratto al fiuto dei cani antidroga e, infine, perché è notevolmente aumentata l’offerta di manovalanza. Tanto più che, per uno che può essere bloccato ne passano a decine.

In realtà, sono un consistente gruppetto i narco-corrieri che salgono su uno stesso treno o si imbarcano su uno stesso aereo per lo stesso “committente” e, spesso, è proprio costui che segnala, anonimamente, alle forze di polizia uno di loro per farlo arrestare. Questo stratagemma comporta la perdita di un corriere con il relativo “carico” ma in questo modo vengono distratti i servizi di controllo aeroportuali e nelle stazioni ferroviarie a vantaggio di tutto il restante gruppo di corrieri. Gli involucri contenenti la droga sono di materiali vari (gomma, plastica, latex, nastro isolante), talvolta sono stati utilizzati anche i comuni preservativi e possono essere introdotti per via rettale, orale o vaginale. Si tratta di operazioni particolarmente delicate e la rottura degli involucri può determinare gravissime complicanze (occlusione intestinale, overdose) che possono portare alla morte in tempi rapidi. Come è avvenuto anni fa a Bogotà, quando un corriere è morto per la rottura di ovuli contenenti eroina, mentre il cui corpo era stato straziato dai complici per recuperare nello stomaco il prezioso carico. La presenza degli ovuli nell’addome viene rilevata solo da un esame radiografico. Le “confezioni”, in genere, variano dagli otto centimetri per quelli trovati nel tubo digerente, ai sedici centimetri per quelli rinvenuti nella vagina.

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