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L’Italia, l’Eden degli spacciatori di droghe

Piero Innocenti il . Droga

spaccioNel commercio illecito degli stupefacenti, uno degli aspetti più preoccupanti degli ultimi tempi, riguarda la ricerca di nuovi mercati da parte dei trafficanti e, quindi, di nuovi “clienti” per mantenere sempre alta la domanda e, conseguentemente, elevati i profitti che si ricavano da tale attività criminale. Per raggiungere questo obiettivo, in alcuni paesi,si sta facendo ricorso alla vendita di prodotti popolar (bibite, lecca-lecca, cioccolato ecc..) che contengono, disciolte, metamfetamine, marijuana e persino cocaina. Inutile dire che, in genere, si tratta di prodotti di consumo di richiamo per i giovani che rappresentano, nelle contorte menti criminali dei narcotrafficanti, un bacino notevole di futuri consumatori.

È quanto sta emergendo negli ultimi giorni in Messico dove la polizia federale ha sequestrato diversi contenitori di carne cucinata con salsa e patate destinate, in genere, ad essere consumate da giovani e “campesinos”. La morte, poi, poco più di un mese fa a Mexicali di un uomo di 33 anni per aver bevuto una bibita a buon mercato risultata contenere tracce di metamfetamine, è stato un ulteriore campanello di allarme. La presenza di metamfetamine è stata rilevata anche in lattine contenenti un dolce di latte (chongo) prodotto a Morelia. Ma altre scoperte sono state fatte in confezioni di pomodoro, di marmellate, di caffè, in dolci e altri prodotti “contaminati” con sostanze stupefacenti e destinati, per lo più, ai giovani. Un problema serissimo che, qui da noi, sta riguardando, non con quelle modalità, il mondo giovanile, della scuola, ambiti sui quali è stata più volte richiamata l’attenzione pubblica e della politica (con scarsi risultati)nelle annuali relazioni sullo stato delle tossicodipendenze nel nostro paese.

Rapporti corposi, di centinaia di pagine che hanno suscitato poco interesse nei politici dei vari schieramenti alle prese con una sorta di perenne campagna elettorale. Dunque, gli studenti, anche i giovanissimi, tutto il mondo della scuola sono oggetto di una particolare attenzione mediatica che deriva dalle tante, troppe, notizie di cronaca sullo spaccio e sul consumo di stupefacenti. E sullo spaccio che viene praticato, è sufficiente sfogliare alcuni dei quotidiani locali che, nelle settimane scorse, hanno riportato episodi del genere.

A partire da Lecco dove il 25,9% degli studenti avrebbe usato droghe (anche cocaina) dopo la scuola, a Perugia, dove spacciatori nigeriani si aggirano nei pressi delle scuole con eroina e marijuana da piazzare, a Ferrara, dove pure è costante la crescita degli assuntori giovani. Per non parlare di Pavia dove alcuni presidi denunciano pubblicamente la frequenza a lezione di “tanti giovani con i volti stravolti fin dalla prima ora” chiedendo interventi educativi (nelle stese scuole si potrebbero adottare delle iniziative) e sollecitando anche più controlli di polizia all’entrata (difficile da svolgere, anche per le scarse risorse umane disponibili delle forze di polizia). Ad Atri in provincia di Teramo, la polizia pizzica due studenti spacciatori con una trentina di grammi di hashish ed un bilancino mente, ancora a Perugia, va ai “domiciliari” un giovane studente ritenuto un piccolo “boss” nello smercio (a prezzi contenuti) di hashish e olio di hashish tra amici e coetanei. A Pesaro, infine, finisce nei guai un giovane studente arrestato a scuola con diverse confezioni di hashish nello zaino. Uno scenario davvero desolante che evidenzia un’allarmante disattenzione di molte famiglie verso i loro figli, una prevenzione, primaria e secondaria, dalle droghe scadente, un perdurante e insopportabile menefreghismo della classe politica dirigente. Un panorama reso ancor più deprimente dalla preannunciata “festa della droga” prevista a Milano, al centro sociale Lambretta, nel fine settimana.

L’antidroga negli ultimi dieci giorni d’ottobre

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