Siracusa, le minacce di De Carolis a Borrometi
La solidarietà di Libera Informazione al collega Paolo Borrometi con la speranza che gli autori delle minacce siamo messi in condizione di non nuocere e che la vicenda serva al legislatore per l’approvazione delle norme a tutela della professione giornalistica e dell’articolo 21 della Costituzione
“Gran pezzo di m.., appena vedo di nuovo la mia faccia, di mio fratello, in un articolo tuo ti vengo a cercare fino a casa e ti massacro. E poi denunciami sta min…, con le mani non c’è il carcere, pezzo di m… te lo dico già subito”.
A parlare, nell’audio che si può sentire cliccando, è Francesco De Carolis, pluripregiudicato e fratello di Luciano De Carolis, ritenuto (e già condannato) uno degli “elementi di spicco del clan Bottaro-Attanasio di Siracusa.
Francesco De Carolis ha inviato a chi scrive questo audio alle 8:43 di oggi, domenica 19 novembre, a seguito del mio articolo di approfondimento (LEGGI) sulla mafia siracusana.
CHI E’ LUCIANO DE CAROLIS?
Il fratello di Francesco De Carolis, ovvero Luciano, era stato da me citato nell’articolo di approfondimento.
Luciano De Carolis, come da condanne passate in giudicato e da comunicati stampa delle Forze di Polizia degli ultimi anni, è considerato un “elemento di spicco del clan Bottaro-Attanasio” ed è stato ritenuto per anni anche come il “reggente” dello stesso clan.
Il primo gravissimo omicidio lo commette ancora minorenne, quello del gioielliere Mario Mamo a Siracusa, condannato con 20 anni di carcere (LEGGI).
Per un omicidio “solo” 20 anni ed il De Carolis ne ha fatti un terzo meno, grazie a sconti di pena vari. Poi venne coinvolto e condannato nell’operazione “Libra” del 2004, condannato per 416bis (associazione mafiosa al clan Bottaro-Attanasio).
Poi coinvolto nell’operazione Hawk per droga e condannato.
Arrestato anche nel maxi blitz “Terra bruciata” del novembre 2007, condannato solo in primo grado.
Arrestato nuovamente nel 2014 perché, sottoposto alla sorveglianza speciale, è stato sorpreso a scorazzare in sella ad uno scooter per le vie di Fontane Bianche (LEGGI).
A differenza di quanto dice nell’audio il fratello, Luciano De Carolis è stato arrestato nuovamente l’anno scorso (LEGGI), perché “con il volto travisato da casco e armato di pistola, dopo aver esploso un colpo d’arma da fuoco contro B.S. di 39 anni, lo ha colpito alla nuca con il calcio dell’arma, causandogli una ferita lacero contusa, giudicata guaribile in 10 giorni”.
Inoltre è accusato di aver ucciso Angelo Sparatore, solo perché fratello del pentito Concetto Sparatore.
A rivelare l’accaduto è un altro collaboratore di Giustizia, Salvatore Lombardo, detto Puddisinu, il quale si autoaccusa di essere stato uno dei killer entrati in azione tra le ore 8 e le ore 8,05 in Via Gaetano Barresi e di avere ammazzato con diversi colpi di pistola calibro 9, insieme a Luciano De Carolis (LEGGI), Angelo Sparatore, fratello del pentito Concetto Sparatore, che tutti nell’ambiente malavitoso e in quello familiare chiamavano Salvo.
Secondo Puddisinu, rivela che ad ordinare l’omicidio di Anagelo Sparatore sarebbe stato direttamente il capomafia al 41bis, Alessio Attanasio, ad ucciderlo sarebbero stati lui e proprio Luciano De Carolis.
Per il collaboratore di Giustizia Salvatore Lombardo, “una volta ricevuto l’ordine da Attanasio, lui e Luciano De Carolis si sarebbero attendati sotto l’immobile in cui risiedeva Angelo Sparatore, dormendo all’interno del cabinato di un furgone Fiorino delle Poste Italiane”. Per poi ucciderlo.
In questo caso è in corso il processo.
Ecco chi è Luciano De Carolis che, in questo momento, è titolare di una macelleria a Siracusa.
La macelleria, secondo fonti ben accreditate, è stata rilevata da Luciano De Carolis da un altro pregiudicato, tale Ernando di Paola (attualmente ristretto in Sardegna in quanto sta scontando una pena definitiva di mafia per estorsione al teatro greco).
La macelleria di De Carolis è molto importante e non si è mai capito come sia arrivata al mafioso. Molti i paninari che sono costretti a prendere la carne da lui, con l’imposizione del “metodo mafioso”.
Mentre il fratello, Francesco De Carolis, di professione pugile è un pluripregiudicato.
A voi, cittadini di Siracusa, la decisione di scegliere da che parte stare: se dalla parte del clan Botatro-Attanasio, dei fratelli De Carolis che uccidono, sparano, minacciano di morte o denunciare, aiutare le Forze dell’Ordine e prendere chiaramente posizione dalla parte della Legalità.
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