Ostia, tanti in piazza per dire no alle mafie
In piazza per la libertà di stampa e per dire che Ostia non china la testa alle mafie. Una manifestazione per la libertà di stampa e per la legalità indetta da Libera e Fnsi dopo l’aggressione alla troupe di Nemo da parte di Roberto Spada all’indomani del primo turno delle elezioni municipali. Centinaia di persone hanno preso parte al presidio, che ha raccolto le adesioni trasversali dei partiti e dei sindacati. Insieme a Daniele Piervincenzi, vittima dell’aggressione, molti giornalisti sotto scorta.
“Ne’ con la mafia ne’ con i fascismi”, ha detto il presidente della Fnsi Beppe Giulietti citando uno degli striscioni degli studenti prendo la manifestazione. “Perché non siamo tutti uguali, alcuni sono contro la Costituzione. Noi siamo con la Costituzione e per questo il primo aaluto lo voglio fare non alle istituzioni ma ai cittadini che sono in piazza per difenderla. Il primo saluto lo voglio fare non alle istituzioni ma ai cittadini e alle cittadine di Ostia, a tutte le associazioni che ogni giorno combattono per la legalità. Qui non ci sono solo clan ma uomini e donne che ogni giorno portano avanti una battaglia per la legalità, questa piazza deve avere una penna, la libertà di informazione e la costituzione, ogni divisione rischia di aprire la strada ad avventure pericolose. Noi oggi parleremo di giornalisti minacciati, è fondamentale che non si spengano i riflettori, che sia accesa la scorta mediatica, che si parli non solo di corrotti ma anche di studenti e cittadini comuni, e vorrei ringraziare tutte le donne e gli uomini delle scorte che rischiano la vita tutti i giorni”.
“Dobbiamo fare in modo di poter tornare tutti a fare le domande senza essere aggrediti – ha detto Daniele Piervincenzi – dobbiamo poter parlare di tutto credo che Ostia stasera stia mandando un segnale importante e per questo vi ringrazio”.
“Qui ad Ostia c’è una presenza di forme di illegalità di corruzione, una presenza mafiosa e io mi stupisco, piuttosto, di chi si stupisce. Si tratta di una storia che arriva da lontano: i segnali c’erano tutti e ci sono vicende giudiziarie in corso per dimostrare tutto questo. Ma qui c’è anche una marea di gente che si è mossa e si mette in gioco per fare la propria parte. Bisogna distinguere e far emergere le cose positive senza sottrarci nella denuncia delle cose che non vanno”, ha detto Don Luigi Ciotti, fondatore di Libera, che poi ha aggiunto: “Credo che non si possano mettere le etichette a nessuno nel nostro Paese. L’altro giorno ero a Corleone con dei ragazzi che stanno lottando per dire che corleonesi non è il nome di un clan ma di un popolo. A volte si rischia di generalizzare e di definire tutto in un certo senso. Qui c’è una presenza di forme di illegalità, di corruzione, una presenza mafiosa e io mi stupisco, piuttosto, di chi si stupisce. Si tratta di una storia che arriva da lontano: i segnali c’erano tutti e ci sono vicende giudiziarie in corso per dimostrare tutto questo. Ma qui c’è anche una marea di gente che si è mossa e si mette in gioco per fare la propria parte. Bisogna distinguere e far emergere le cose positive senza sottrarci nella denuncia delle cose che non vanno”.
Una manifestazione necessaria, quella di oggi, soprattutto se si considera un episodio che si somma a quello accaduto alla troupe di Nemo. Stavolta la brutta sorpresa l’hanno avuta i colleghi de “L’aria che tira”, programma di La7. “Sono ad Ostia con Gianmaria Pica alla manifestazione organizzata da Libera FNSI e dall’Ordine dei Giornalisti – scrive Myrta Merlino su twitter postando la foto dell’auto con le gomme bucate – ed ecco la sorpresa che abbiamo trovato tornando alla macchina della troupe…”. Pi un nuovo tweet: “Per chiarire alcune notizie che stanno circolando: c’era molta tensione oggi a Ostia, siamo stati insultati e minacciati, la nostra auto danneggiata ma non sono stata aggredita e nessuno ha provato a scagliarmi contro un pitbull. Grazie comunque a chi si è preoccupato per me!”.
Ai colleghi de La7 esprimiamo la nostra solidarietà, ben sapendo che la migliore forma di vicinanza è quella di continuare a fare il nostro lavoro tenendo a mente la necessità di difendere la libertà di stampa e la legalità.
Fnsi e Libera su intimidazione a sede Pd di Ostia
Chi pensa di intimidire e di spaventare i tanti cittadini e le tante associazioni che hanno partecipato ieri alla manifestazione di Ostia per la legalità e per la libertà di informazione presto comprenderà che dovrà amaramente pentirsi di questi gesti.
Chi ha appiccato il fuoco alla porta della sede del Pd di Ostia ha voluto mettere la firma del malaffare e della corruzione e ha espresso così la rabbia di chi si sente sempre più isolato. Non solo esprimiamo la nostra solidarietà al Pd come a chiunque altro sia stato colpito dalle ingiurie mafiose, senza dimenticare l’avvertimento lanciato alla troupe de “L’aria che tira”, ma confermiamo l’impegno a raddoppiare lo sforzo per “illuminare a giorno” i covi dello squadrismo e del malaffare.
Lo affermano, in una nota, Federazione nazionale della stampa italiana e Libera.
Trackback dal tuo sito.