OrtoLibero al carcere di Verziano, a Brescia
“OrtoLibero: nome poetico per definire un pugno di ore rubate alla routine del carcere. Una strana esperienza ove si vedono aspetti inattesi di persone che si pensa di conoscere, perché valutati esclusivamente sui reati e gli atteggiamenti, che meravigliano per delicatezza, sensibilità, dedizione, dedicata alla trasformazione di un prato a un orto ricco di ortaggi e verdure iniziando con l’arte antica della semina e poi con la cosa più difficile l’attesa.”
Inizia così il libro: “Parole e segni di libertà: la storia di OrtoLibero”, con le parole di Stefano, detenuto della Casa di reclusione di Verziano.
Il libro, scritto da un gruppo di detenuti, uomini e donne, e da un gruppo eterogeneo di “non addetti ai lavori” di una rete virtuosa, composta dal Comune di Brescia, Libera, le Cooperative Pandora e La Mongolfiera e da Terra e Partecipazione, ci racconta in modo originale quanto successo attorno a un orto sinergico realizzato nel 2015, e tutt’ora florido, coltivato per esaudire un desiderio espresso dai detenuti in laboratori condotti da Libera e Pandora sui temi della legalità e dell’alimentazione sostenibile.
Ne è derivata una splendida esperienza, un laboratorio sociale, una esperienza umana di crescita individuale e collettiva per tutti.
E’ stato generato, con umiltà e passione, un cambiamento; è stata creata una “pausa nell’orto” in cui sono state coltivate emozioni, silenzi ricchi di umanità, parole e gesti quotidiani ricchi di intimità.
Tania, giovane volontaria di Terra e Partecipazione scrive: “Mi ricordo la prima volta. Ero emozionata. Non sapevo chi avrei incontrato, come mi sarei relazionata e se ne fossi capace. La cosa più stupefacente e banale è che ho incontrato degli esseri umani spogliati di colpe.”
Il libro è un racconto emozionante, a tratti molto intimo, a tratti un manuale di educazione civica e di sostenibilità ambientale, senza rinunciare a una favola.
Accanto all’orto, infatti, sono state svolte innumerevoli attività: laboratori di creatività, disegno, haiku, si è parlato di legalità, sempre in modo irrituale con un occhio ad Antigone e uno a Peppino Impastato, Don Beppe Diana, Placido Rizzotto e Gino Bartali.
Ortolibero ha avuto anche l’onore di conoscere personalmente Margherita Asta e di leggere il suo libro “Sola con te in un futuro aprile”. Il 2 dicembre 2015, in una indimenticabile cena in carcere aperta alla cittadinanza, si è creato un ponte, una relazione, una scossa che è rimasta nei cuori di tutti.
Il libro “Parole e segni di libertà: la storia di Orlibero” è stato presentato nella rassegna Librixia in data 5 ottobre 2017 con una recitazione di estratti del libro con un accompagnamento di chitarra e batteria e un vivace dibattito stimolato dagli studenti delle scuole medie di Caionvico e del Liceo Veronica Gambara. La magia del gruppo si è confermata, il ponte si è nuovamente materializzato fra carcere e città, fra detenuti, studenti e cittadini.
Un messaggio di Mimmo su whatsapp di commento sulla serata e sulla performance dei detenuti (“i ragazzi”) descrive egregiamente quanto accaduto e il senso più autentico di questo progetto: “I ragazzi erano emozionati e contenti. Sono stati molto bravi e, nonostante la tensione del pubblico e del palco, davvero attenti e misurati. E’ venuta fuori la fragilità e l’umanità, la tristezza e l’allegria che nessuna grata può negare, può cancellare, nonostante gli errori, anche gravi, che si possa aver commesso. Credo sia arrivato questo. Ed è stato un rispecchiamento. I detenuti non hanno facce, non hanno cuori, non hanno voci, incerte e tremolanti, diverse da quelle di chiunque altro, diverse da chi sta fuori da quelle celle”.
La morale del libro la descrive Gianni: “Come abbiamo già detto, il progetto OrtoLibero non è soltanto un modo di coltivare la terra, rispettando la, ma soprattutto è la condizione delle idee, lo stare insieme all’aria aperta, riempirsi gli occhi e l’anima di natura dimenticando per un momento la nostra triste condizione. Se riusciamo a render ci conto di tutto questo allora siamo pronti per una riflessione profonda: la tua storia magari non ha un periodo tanto felice, ma non è questo a renderti ciò che sei, ma bensì il resto della storia che tu scegli di essere.”
Nel frattempo Ortolibero ha ricevuto un importante riconoscimento vincendo il Cresco Award 2017 di Fondazione Sodalitas sui comuni sostenibili!
Il libro è disponibile rivolgendosi a:
Comune di Brescia – Casa Associazioni-
Email: epalladino@comune.brescia.it
tel:030.2309280
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