Riconoscimento “Pio La Torre per i diritti”
Premiati per l’impegno civile e politico Amministratori locali Giornalisti e Sindacalisti
Si è svolta il 13 settembre a Roma, presso la sede della Federazione Nazionale Stampa Italiana, l’iniziativa “Pio la Torre per i diritti”, promossa da Cgil, Avviso Pubblico e FNSI, in occasione del 35° anniversario dell’approvazione della legge Rognoni – La Torre, che il 13 settembre 1982 ha introdotto nel nostro ordinamento il reato di associazione mafiosa e norme sulla confisca patrimoniale.
Nel corso dell’iniziativa, amministratori, giornalisti e sindacalisti, sono stati insigniti di un riconoscimento in memoria di Pio La Torre, un premio destinato a chi si è particolarmente distinto per l’impegno civile e politico, per la democrazia, i diritti e la legalità.
Dopo i saluti introduttivi portati dal segretario generale della FNSI Raffaele Lorusso e dal presidente Giuseppe Giulietti, è stata Stefania Pellegrini, direttrice del Master in Gestione e riutilizzo di beni e aziende confiscate alle mafie. Pio La Torre dell’Università di Bologna, ad aprire la giornata: “Con Pio La Torre, con quella legge di 35 anni fa, viene messa in discussione l’invincibilità della mafia. Da allora molti passi sono stati compiuti, ma molti ancora devono essere fatti. Uno di questi è approvare la riforma del Codice antimafia, un passo che rappresenta un dovere nei confronti di Pio La Torre. Perché la memoria non si conserva, ma si esercita nella quotidianità”.
“Anche riattivare il lavoro nelle aziende sottratte alle mafie è un dovere che abbiamo nei confronti del sacrificio di Pio La Torre – continua Giuseppe Massafra, segretario confederale della CGIL – Ridare dignità al lavoro è la questione centrale nella lotta di affermazione della legalità, una forma efficace di contrasto alla criminalità organizzata. Su questo punto come CGIL abbiamo scelto e continuiamo a scegliere di non essere indifferenti. Dietro ogni forma di illegalità c’è sempre il ricatto verso i più deboli e per questo ci battiamo per l’affermazione dei diritti e il superamento delle diseguaglianze”.
“Il nome di Pio La Torre evoca competenza, passione, voglia di cambiare le cose – afferma Roberto Montà, Presidente di Avviso Pubblico – E questo è quello che come associazione proviamo a far emergere ogni giorno, attraverso i tantissimi esempi di buona politica, alcuni presenti anche in questa sala”. “La memoria di Pio La Torre deve però oggi trasformarsi in impegno. Per questo chiediamo, come già più volte sollecitato a Governo e Parlamento anche attraverso un Appello promosso insieme a Libera, Legambiente, Cgil, Cisl e Uil, di approvare in via definitiva entro la fine di questa legislatura la nuova riforma del codice antimafia e le misure a favore dei testimoni di giustizia. Ci auguriamo che la prossima campagna elettorale ponga al centro dell’agenda politica il tema della prevenzione e del contrasto alla criminalità organizzata, una questione trattata tra luci e ombre nel corso di questa legislatura”.
“È necessario che il servizio pubblico e i grandi giornali illuminino con un cono di luce le zone periferiche del nostro Paese, come la Calabria e altre regioni a forte rischio – evidenzia Michele Albanese, delegato per la legalità della Federazione Nazionale Stampa Italiana – L’attenzione che ci fu per Cosa nostra negli anni Ottanta e Novanta, non è la stessa che ottiene oggi la criminalità calabrese: la ‘ndrangheta investe denaro ovunque, gestisce intere aree portuali e il traffico mondiale di cocaina. Arriva a comprare persino il respiro delle persone”.
“La giornata di oggi dimostra la presenza nella nostra comunità nazionale, funestata dalla presenza della criminalità organizzata, di numerosi esempi positivi che non finiscono sotto i riflettori, ma sono ideali testimoni di Pio La Torre – dichiara Piergiorgio Morosini, membro del Consiglio Superiore della Magistratura – Un messaggio di speranza per tante persone sfiduciate che non credono più nelle istituzioni pubbliche. Le loro azioni quotidiane ci dimostrano che abbiamo tante risorse per costruire una società migliore”.
A chiudere la giornata un saluto di Franco La Torre: “La battaglia per la democrazia è la battaglia per la difesa dei diritti. Le persone che oggi hanno ricevuto il premio intitolato a mio padre sono testimonianza di un’amministrazione corretta che rende lo Stato vicino ai cittadini, di un’informazione che non si piega, di un sindacato che afferma il diritto al lavoro. Sono testimoni e difensori dei principi contenuti nella nostra Costituzione”.
I PREMIATI
Dorotea Piazza, dirigente alle Infrastrutture della Regione Sicilia
Angela Gregorini, Vicesindaco di Pavia
Massimo Mezzetti, Assessore alla legalità dell’Emilia – Romagna
Santo Inguaggiato, Sindaco di Petralia Sottana
Paolo Berizzi, giornalista de La Repubblica
Arnaldo Capezzuto, direttore de ladomenicasettimanale.it e collaboratore dell’Espresso napoletano
Giovanni Tizian, giornalista de L’Espresso
Emanuele Verrocchi, segretario generale FILLEA – CGIL de l’Aquila
Celeste Logiacco, FLAI – CGIL di Gioia Tauro (RC)
Giuseppe Scifo, FLAI-CGIL di Vittoria (RG)
Trackback dal tuo sito.