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E!state Liberi! a Bergamo

Olga Frescura il . Lombardia

bergamo-campoLo scorso agosto a Bergamo si è svolto per la prima volta un campo E!state Liberi! Lo scopo era da un lato affermare l’esistenza delle mafie anche al nord, anche nel Bergamasco, e dall’altro dimostrare che ci sono persone che non si rassegnano alla diffusa indifferenza di certi concittadini e ai tentacoli sempre più lunghi della criminalità organizzata.

È stato un campo “itinerante”: nell’arco della settimana infatti sono stati toccati diversi beni confiscati presenti sul territorio. I ragazzi del campo non si sono tirati mai indietro, davanti alla pioggia. Probabilmente travolti dall’entusiasmo e dell’energia di chi, come Diego, gestisce con la moglie Patrizia il bene confiscato a Berbenno, una villetta che da proprietà di un usuraio milanese è diventata grazie al loro lavoro e ad alcune realtà territoriali una casa famiglia che ospita diversi ragazzi con situazioni familiari complesse.

Un giorno è stato dedicato al neonato presidio “Cristina Mazzotti e Alessandro Ferrari” della Valle Seriana e, in particolare, a uno dei temi centrali per la struttura: l’azzardo. Un settore, questo, attraverso il quale la criminalità organizzata investe e guadagna ingenti capitali. La serata ha coinvolto la cittadinanza con una cena nella sede del presidio e alcune letture significative per i temi trattati nella settimana.

Durante il campo poi “l’aula 21” di Gianmario Vitali e suoi ragazzi ha colpito. I ragazzi, accompagnati dalla musica, si sono lasciati travolgere dalle storie che gli oggetti delle piccole vittime raccontano. Una cosa su tutte traspare e cioè che quello è un momento di raccoglimento profondo al quale ognuno risponde a suo modo: alcuni dopo pochi minuti escono schiacciati dal peso di quelle vite spezzate; altri ci vanno quando l’aula è vuota; altri ancora si isolano a tal punto da non incrociare neanche lo sguardo di chi è nell’aula. È questa la prova che le storie delle vittime restano strumento principale nei percorsi di formazione, tema della giornata di mercoledì.

Il giorno successivo si è svolto a Gorlago, presso un bene confiscato che reappresenteche rappresenta un caso particolare poiché la situazione di degrado e pericolo strutturale ha costretto il comune a dichiarare l’abbattimento. Questo crea il rischio che la storia e il bene stesso vengano dimenticati. Per provare a scongiurare questo pericolo i partecipanti del campo hanno voluto lasciare un segno inequivocabile con la speranza che non si dimentichi: degli striscioni con messaggi che gridano i valori che hanno, quelli che si sono aggiunti durante la settimana e che incitano la cittadinanza a non disinteressarsi di ciò che li circonda e scegliere con convinzione e con i fatti da che parte stare.

Nel giorno dedicato al bene di Suisio invece si è riflettuto con Davide Palmisano, figlio di Marcello reporter del tg2 ucciso a Mogadiscio un anno dopo Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, sulle diverse conformazioni che la mafia può assumere e sull’estensione che possono avere concetti come omertà e intimidazione. Nella serata non è però mancato il divertimento: la giornata infatti si è conclusa con una grande festa aperta al pubblico dove campisti e staff hanno potuto cimentarsi con le danze popolari grazie al gruppo “Aria danze”.

Una delle straordinarie caratteristiche dell’esperienza di E!state Liberi! è il reciproco arricchimento tra lo staff, che condivide conoscenze ed esperienze, e i partecipanti del campo, che con le loro vicende personali e i loro diversi modi di vedere le cose offrono contributi nuovi e preziosi allo staff stesso, in un processo di crescita fuori dal comune.

Uno scambio, quindi, che al campo di Bergamo è apparso evidente soprattutto nell’ultimo giorno quando, durante il momento di restituzione. Per lo staff la soddisfazione più grande sia stata quella di assistere al cambiamento di Elia, un ragazzo che all’inizio del campo non ne voleva sapere nulla, ma che alla fine ha ringraziato il gruppo per averlo reso nella settimana una persona più consapevole e non più timoroso di farsi conoscere agli altri, stavolta senza maschere.

Non poteva esserci cosa più bella e stimolante di questa, che ha fatto recuperare a tutto lo staff l’entusiasmo e i motivi per cui si sono spinti in questa prima avventura di E!state Liberi!

L’esperienza però non finisce qui: l’appuntamento infatti è per il primo d’ottobre a Gorlago, per far sì che oltre agli striscioni su quel terreno ora devastato possa germogliare la speranza di una rinascita.

Questa è la Sicilia migliore e ha molto da insegnarci

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