Caso Regeni, l’ambasciatore italiano torna al Cairo
Il ritorno dell’ambasciatore in Egitto è una “decisione grave“. L’Italia rinuncia “all’unico strumento di pressione per ottenere verità nel caso di Giulio Regeni di cui l’Italia finora disponeva“.
Antonio Marchesi, presidente di Amnesty International Sezione Italiana ha commentato in una nota ufficiale il ritorno al Cairo dell’ambasciatore Cantini.
“A meno di mezz’ora da quando è stata data la notizia che la procura di Roma ha ricevuto alcuni documenti ulteriori dalle autorità egiziane, il governo ha preso una decisione grave: quella di rinunciare all’unico strumento di pressione per ottenere verità nel caso di Giulio Regeni di cui l’Italia finora disponeva. Ora tocca al governo dimostrare che questa mossa temeraria può servire davvero, com’è stato sostenuto, a ottenere ‘verità per Giulio’. E che non si tratta solo di una giustificazione maldestra della scelta di sacrificare i diritti umani sull’altare di altri interessi. Quel che è certo è che Amnesty rimane al fianco della famiglia Regeni e che la battaglia per la verità per Giulio non si ferma“.
La notizia della decisione di rimandare l’ambasciatore italiano in Egitto, dunque, non cambia la posizione di Amnesty International e delle migliaia di persone che, al fianco della famiglia Regeni, chiedono verità e giustizia per Giulio.
“Le migliaia di persone che hanno a cuore la tragedia di Giulio e la dignità di questo paese sapranno stare dalla nostra parte”, ha commentato la familia Regeni. Chiediamo a chi ha a cuore la battaglia per la #veritapergiulioregeni, di stringersi intorno alla Famiglia Regeni.
Trackback dal tuo sito.