Messico, narcos arruolano “cannibali”
Alcuni giorni fa, al termine di minuziose indagini collegate al ritrovamento di un cadavere fatto pezzi e senza arti avvenuto a Nacajuca (Tabasco) il 26 maggio scorso, la polizia ha incriminato alcuni giovani adolescenti componenti di una banda al servizio del cartello Jalisco Nueva Generation, arruolati dopo aver superato la prova di mangiare pezzi di carne umana di persone sequestrate. È una delle ultime, tragiche notizie che giungono da quel paese martoriato da una violenza incontrastabile che prosegue da anni.
Basti pensare al bilancio di 2.234 omicidi in tutto il paese nel solo mese di giugno (erano stati 2.191 a maggio), una media di 74 omicidi al giorno (più di 3 ogni ora), il peggiore degli ultimi venti anni secondo le osservazioni fatte dal Sistema Nazionale di Sicurezza Pubblica. Il bollettino di morte di luglio che si avvia al termine non sarà di certo migliore dei mesi passati. Alcuni degli episodi più drammatici testimoniano la pericolosa china su cui si trova oggi il Messico.
Il primo luglio, a Mazatlan, in un conflitto a fuoco con la polizia statale, vengono uccisi 19 presunti malviventi. Nella stessa giornata, lungo la strada Culiacan-Mazatlan, vengono recuperati i cadaveri di tre uomini con evidenti segni di tortura. A Navolato viene trovato, in strada, il cadavere di un uomo avvolto in un sacco di plastica e a Culiacan un commando armato uccide tre persone a bordo di un’auto. Il giorno seguente, a Guanajuato, due poliziotti vengono assassinati in strada ed un terzo agente a Oaxaca. A La Paz, in una sparatoria tra gruppi rivali, si contano tre morti mentre nella bassa California Sud, in distinti episodi, si contano sette omicidi.
Il 3 luglio, tornano i reparti dell’esercito a presidiare le strade di Ciudad Juarez dove, negli ultimi cinque giorni sono state uccise in regolamenti di conti ben 29 persone. Il giorno dopo, in una frazione del municipio di Madera, al termine di un conflitto a fuoco tra componenti del cartello di Sinaloa e del gruppo La Linea (il braccio armato del cartello di Juarez), si annotano 15 morti. Nelle stesse ore, nel municipio di Huehuelan el Grande, dopo uno scontro a fuoco tra gruppi rivali, si recuperano 9 morti. Il 6 luglio, nel municipio di Yuriria, un commando armato uccide sei persone e a Salvatierra i cadaveri di quattro uomini accatastati uno sull’altro sono un segnale lasciato da un gruppo criminale locale che tende alla egemonia nella zona. Sempre nella stessa giornata, a Villa Union, un gruppo di malviventi si scontra con la polizia municipale con il bilancio finale di 19 morti e 5 agenti feriti gravemente.
Il 12 luglio, nella colonia Villa de los Milagros del municipio di Tizayuca, un commando incappucciato fa irruzione in una casa uccidendo quattro donne e sette uomini (restano illesi tre minori). Due giorni dopo, ad Aguililla, in una imboscata ad una pattuglia della polizia vengono uccisi due agenti ed un terzo resta ferito gravemente. Ad Acapulco, in tre distinti fatti, vengono assassinate sette persone tra cui una donna. Il 21 luglio, a Villahermosa, in azione ancora un commando di incappucciati che fa irruzione in un chiosco uccidendo a pistolettate quattro uomini. A Naucalpan due poliziotti vengono uccisi mentre sono intenti a recuperare un’auto rubata e a Coacalco vengono assassinati e decapitati i quattro componenti di una famiglia.
Bilancio provvisorio di un mese non terminato e forse ancora più tragico degli ultimi due.
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