Vignetta contro Marilù Mastrogiovanni
«Ritrarla non davanti ad un pc o ad una macchina da scrivere, ma in una tomba, è una scelta di pessimo gusto che suggerisce una preoccupante minaccia», scrivono in una nota i rappresentanti dei giornalisti pugliesi.
Ordine dei giornalisti e Associazione della Stampa di Puglia al fianco della collega Marilù Mastrogiovanni, ritratta in un manifesto affisso a Casarano sepolta fino al collo. «Il diritto di satira – scrivono, in una nota congiunta, i rappresentanti dei giornalisti pugliesi – va sempre tutelato, al pari del diritto di cronaca, ma l’autore dei manifesti 6×3 affissi nella città di Casarano, sui quali vengono ironicamente ritratti gli avversari del sindaco confermato ai ballottaggi di domenica scorsa, ha commesso un grave errore. Ritrarre la giornalista Marilù Mastrogiovanni non davanti ad un pc o ad una macchina da scrivere, ma in una tomba, è una scelta di pessimo gusto che suggerisce una preoccupante minaccia».
Già nei mesi scorsi la collega è stata vittima di pesanti intimidazioni da parte della criminalità organizzata, al punto da essere costretta per lungo tempo a vivere sotto scorta. Mentre l’8 novembre scorso, sempre a Casarano, era finita su manifesti, affissi su iniziativa del Comune, che puntavano l’indice contro il suo lavoro d’inchiesta.
«L’Associazione della Stampa e l’Ordine dei giornalisti di Puglia, già intervenuti in più occasioni a sostegno della collega, ribadiscono la piena solidarietà a Marilù e a chiunque eserciti il legittimo diritto di cronaca, a maggior ragione nei luoghi dove la libertà di stampa viene vissuta con fastidio e insofferenza. Ci auguriamo – concludono Ordine e sindacato regionali – che il vignettista di turno non abbia operato dietro l’incarico dei poteri forti che questo diritto non vedono l’ora di imbavagliare».
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