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Caso Consip, sequestrato telefonino a Sciarelli

Fnsi il . Brevi

federica-sciarelliContestato alla cronista il concorso in rivelazione di segreto d’ufficio. «Vicenda delicatissima, ma in questo come in tutti i casi analoghi il sequestro degli strumenti di lavoro di una giornalista resta un atto grave», commenta il sindacato dei giornalisti.

Rivelazione di segreto d’ufficio. Con questa ipotesi di reato il nome del pm di Napoli Henry John Woodcock è finito nel registro degli indagati nell’ambito dell’inchiesta della procura di Roma sulla presunta fuga di notizie sul caso Consip. Indagata, per concorso in rivelazione di segreto, anche la giornalista Rai Federica Sciarelli, che, secondo i magistrati romani, avrebbe fatto da tramite tra Woodcock e un giornalista del ‘Fatto quotidiano’. Alla conduttrice del programma ‘Chi l’ha visto?’ è stato anche sequestrato il telefono cellulare.

«Premesso che la vicenda Consip – commentano Fnsi e Usigrai – è una vicenda della massima delicatezza istituzionale e democratica, dal momento che ha tutti i contorni di un duro scontro all’interno degli apparati dello Stato, e premesso che è quanto mai doveroso che si arrivi prima possibile ad individuare mandanti e attori di tale scontro, in questo come in tutti i casi analoghi il sequestro del telefonino di una giornalista resta un atto grave, peraltro già contestato in più sedi».

Secondo Federazione della Stampa e sindacato aziendale, infatti, «sequestrare il telefonino di un giornalista vuol dire una palese ed esplicita violazione della segretezza delle sue fonti. Abbiamo piena fiducia nella magistratura, che deve fare serenamente il proprio lavoro per accertare i fatti, ma è necessario che venga rivista con urgenza la decisione di sequestrare il telefonino di Federica Sciarelli, alla quale va la nostra piena solidarietà».

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