Signor Graviano, lei è un bugiardo
Signor Graviano,
abbiamo letto sul quotidiano La Repubblica dei suoi insulti nei confronti di don Pino Puglisi barbaramente ucciso, per la sua fedeltà a Cristo e all’Uomo, da un commando di killer in nome e per suo conto la sera del 15 settembre 1993.
Don Puglisi non insultava né tanto meno offendeva nessuno. Amava la gente di Brancaccio e il suo amore era fedelmente ricambiato.
Noi non la insultereremo, non pronunceremo alcuna parola offensiva contro di lei, nessuna calunnia. Pregheremo, invece, per lei e la sua famiglia perché questo è ciò che abbiamo imparato da 3P: annunciare la Parola del Padre Nostro anche, e soprattutto, a coloro che ti odiano.
Questa è la grande lezione di don Puglisi, questa è la nostra risposta alle sue bugie.
Lei è un bugiardo che non ha neanche il coraggio di ammettere di avere ordinato l’omicidio di don Puglisi. Non speri, signor Graviano, nelle sue relazioni con politici – massoni deviati per sfuggire alla condanna dell’ergastolo inflittagli dal tribunale. Lei, al pari del detenuto Riina, resterà detenuto in carcere ma, tutti coloro che hanno amato e conosciuto padre Puglisi, pregheranno affinché lei si converta a Dio e trovi il coraggio di collaborare pienamente con la magistratura.
E se durante le sue notti in cella dovesse sentirsi un uomo solo sappia che lì accanto a lei troverà don Puglisi pronto ad ascoltarla. Questo è quanto le dovevamo.
Gregorio Porcaro, già vice parroco di don Giuseppe Puglisi a Brancaccio e oggi referente regionale di Libera Sicilia, e Giuseppe Carini, testimone di giustizia e amico di don Puglisi
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