Castellammare del Golfo, una via per Gaspare Palmeri
Si è svolta domenica mattina a Castellammare del Golfo la cerimonia di intitolazione della “via Gaspare Palmeri”, il tecnico forestale ucciso dalla mafia nel 1991. Presenti la moglie Anna, i figli Filippo e Giovanni, il Sindaco Nicolò Coppola accompagnato dagli assessori Salvo Bologna e Lorena Di Gregorio, i ragazzi del presidio di Libera Castellammare, Mons. Michele Antonino Crociata oltre a tantissimi amici e colleghi della forestale.
Un giorno molto importante per la famiglia Palmeri. Nell’anniversario di quella terribile strage, a distanza di 26 anni, il castellammarese Gaspare Palmeri ha ricevuto il riconoscimento che merita. “Siamo qui – ha affermato il Sindaco Nicolò Coppola – per ricordare una persona semplice, umile e di sani valori. Un innocente ucciso dalla crudeltà mafiosa. Come comunità castellammarese ci abbiamo messo tanti anni, troppi, ma è arrivato il momento di ricordare il nostro concittadino vittima innocente di mafia, strappato all’affetto della sua famiglia. Come amministrazione – conclude Coppola – l’anno scorso abbiamo preso un impegno che quest’anno abbiamo voluto onorare. Un gesto simbolico, certo, ma che ritengo importante e doveroso nei confronti di Gaspare e della sua famiglia, per anni isolata e sotto ombre, dubbi”.
Vincenzo Desiderio, referente del presidio di Libera a Castellammare del Golfo, ha aggiunto: “È vero, siamo arrivati tardi anche noi. 26 anni sono troppi. Per questo dobbiamo farci un esame di coscienza come comunità castellammarese. Tre anni fa – sottolinea Desiderio – abbiamo conosciuto la famiglia Palmeri e abbiamo iniziato con loro un importante percorso di formazione e impegno quotidiano. Sono persone fantastiche che meritano tutto il nostro affetto. Oggi essere qui è davvero importante, vuol dire tanto anche per noi di Libera”.
Tanti i ricordi di amici e colleghi: “Non bisogna dimenticare “lu zu Asparinu”, un amico, un collega, un lavoratore come pochi. – ricordano i colleghi – Un uomo dai valori importanti e dal grande cuore. “Lu zu Asparinu” ha lasciato un bel ricordo, non dimentichiamolo.”
Tanta la commozione tra i presenti, tanti gli applausi per un momento che la comunità castellammarese ha aspettato per anni. Il figlio Filippo, che oggi vive a Bologna, molto commosso ha ricordato la figura del padre e ringraziato i presenti: “Di mio padre ho un ricordo indelebile che mi accompagna ogni giorno. Oggi, – sottolinea Filippo – per me e per la mia famiglia è davvero un giorno importante, ricevere l’affetto della città in questo giorno particolare è davvero importante, dopo 26 anni di isolamento e sofferenze. Grazie davvero a tutti, per tutto quello che fate quotidianamente per ricordare mio padre e tutte le vittime innocenti di mafia.”
Giovanni ha infine aggiunto: “Se oggi voi siete qui vuol dire che mio padre ha lasciato qualcosa di buono. Grazie davvero.”
Presente anche il sopravvissuto all’agguato Antonino Mercadante che guidava la golf in cui persero la vita sotto il piombo di tre calibro 38 e di una mitraglietta, sulla strada per Ficuzza, Gaspare Palmeri, di 61 anni, Stefano Siracusa, 32 anni, e Domenico Parisi, 41 anni. Solo dopo molti anni la Corte d’Assise di Palermo ha riconosciuto tre dei presenti quel giorno vittime innocenti di mafia. Gaspare Palmeri si trovava nel posto sbagliato al momento sbagliato, caduto sotto i colpi di arma da fuoco del commando guidato da Giovanni Brusca.
Oggi Antonino Mercadante non se la sente di parlare molto, ha difficoltà a ricordare quei terribili momenti: “Non ho molti ricordi, sono stati momenti davvero terribili. Quel giorno – racconta – siamo andati a vedere una partita di calcio, era un momento diverso per passare una giornata, ricordo che quel giorno con noi dovevano venire anche Giovanni Palmeri, il figlio di Gaspare, e mia figlia …” Antonino Mercadante, visibilmente commosso, si interrompe. Rievocare quei momenti è ancora doloroso. Una ferita ancora aperta.
A scoprire la targa in memoria di Gaspare Palmeri i nipoti più piccoli Gabriele e Gaspare, perché è soprattutto per loro che bisogna continuare a tenere vivo il ricordo del nonno che purtroppo non hanno conosciuto. La mafia, quel cancro che ancora avvelena la nostra terra, ha strappato Gaspare all’affetto dei proprio cari, e adesso la città, se pur in forma simbolica, cerca di rimediare con una strada che resterà per sempre via Gaspare Palmeri vittima della mafia.
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