Roma e le droghe
A Roma, nei primi quattro mesi di quest’anno, le forze di polizia hanno sequestrato complessivamente 3.916,814kg di stupefacenti di cui 2.119kg di marijuana, 1.590kg di hashish, 144kg di cocaina e 11kg di eroina, denunciando all’autorità giudiziaria per traffico e spaccio 1.058 persone di cui 416 stranieri (dati, non stabilizzati, elaborati dalla DCSA il 10 maggio scorso). Che vuol dire un incremento nei sequestri di circa il 450% rispetto allo stesso periodo del 2016 quando nella capitale furono bloccati 871,171kg di droghe di cui 315kg di hashish, 217 di marijuana, 17kg di eroina e 55kg di cocaina.
Un aumento notevole dei sequestri dovuto in parte ad alcune operazioni antidroga che portano, a volte anche casualmente, ad intercettare consistenti carichi, in particolare di derivati della cannabis, ma anche in buona parte ad una attenzione particolare nel settore da parte degli organismi territoriali antidroga della polizia di stato, dei carabinieri e della guardia di finanza in un contesto coordinato infoinvestigativo della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga, organismo centrale interforze del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la fatica (di Sisifo) che abbiamo più volte sottolineato perché, troppo spesso, i risultati di servizio sono vanificati da una legislazione blanda, da procedure o da prassi poco rigorose e da una giustizia, talvolta, troppo sbrigativa per un fenomeno criminale così pervasivo e devastante che richiederebbe, al contrario, “pulso firme e mano tendida” (come si richiedeva in Colombia ai tempi della guerra contro i cartelli dei narcos).
Le cose da noi, come noto, non vanno bene e le persone denunciate alla magistratura dalla polizia giudiziaria sono tornate presto in circolazione (o agli arresti domiciliari dove, l’esperienza insegna, molti continuano a delinquere) alla loro attività preferita. Le stesse considerazioni valgono per le 1.166 persone (di cui 482 stranieri) denunciate all’autorità giudiziaria nello stesso periodo del 2016, diverse delle quali “ridenunciate” per spaccio in questo scorcio di 2017.
Certo Roma e provincia è un territorio molto vasto con una popolazione numerosa e, quindi, la domanda di droghe è forte rispetto a tutte le altre province. Di conseguenza anche l’offerta di droghe si mantiene su livelli alti. D’altronde anche rapportando i dati dei sequestri del primo quadrimestre del 2017 con quelli del 2015, l’incremento percentuale è ancora più evidente. Infatti, tre anni fa, furono sequestrati 612,066kg di cui 435kg di hashish,70kg di marijuana, 14,5kg di eroina e 82kg di cocaina. Ancora più marcato il divario con i dati del 2014 quando i sequestri complessivi erano stati di 599,581kg di cui 138kg di hashish, circa 107kg di marijuana, 9kg di eroina e 91kg di cocaina. È anche vero che nel restante periodo del 2014 a Roma ci furono consistenti sequestri di hashish e di marijuana, con la punta massima di 2.260kg di “maria” nel mese di luglio. Risalendo ancor più indietro negli anni, al 2009, anche in questo caso i 1.083kg di stupefacenti sequestrati rapportati ai dati suindicati dello stesso arco temporale del 2017, indicano come ci sia molta più droga in circolazione e come siano anche aumentati coloro che, a tempo pieno o part time si dedicano allo spaccio.
Insomma, poca prevenzione primaria e secondaria, una deterrenza normativa quasi nulla e una tendenza a sottovalutare, anche da parte di molti giovani e giovanissimi, i danni alla salute umana che arrecano le droghe ritenute “leggere” contribuiscono a far lievitare un mercato illecito generatore di grandi profitti per la criminalità. Aumentano anche gli episodi di violenza collegati all’uso delle droghe. Così, ad Ariccia (Roma), alla fine di maggio, gli agenti di polizia hanno salvato e accompagnato in ospedale una mamma minacciata dal figlio con un coltello per avere i soldi per comprare la droga facendo emergere altre vicende di maltrattamenti e di violenze subite dalla donna. Positiva al drug test per uso di cocaina la quarantatreenne che, sempre a Roma, alla guida della sua smart ha travolto cinque persone che passeggiavano procurandogli lesioni gravissime.
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