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Peschiera Borromeo, un giorno di straordinaria amministrazione

Leonardo La Rocca il . Lombardia

leaannalisa-scale-to-max-width-825xIl 31 maggio 2017 non è stata una giornata speciale per Peschiera Borromeo.

In fondo c’era solo un’amministrazione comunale che faceva il suo lavoro. La toponomastica: dare un nome ad una strada è di fatto l’ordinaria amministrazione di un Comune.

E allora perché c’erano tanti ragazzi ed altrettanti adulti a riempire la sala consiliare del Comune e il salone sotto la sala consiliare connesso in streaming?

Perché ci sono diversi modi per fare l’ordinaria amministrazione e per la scelta della toponomastica un’amministrazione può chiudersi nelle “segrete del castello” e scegliere un nome famoso, scrivere una delibera e votarlo.

Oppure… Oppure si può trasformare questo momento di ordinaria amministrazione in un momento di cittadinanza responsabile.

È questo che trasforma una giornata di ordinaria amministrazione in una giornata particolare.

La scelta di farlo insieme, la scelta di dedicare due vie a due vittime innocenti di mafia a pochi giorni dal 25° anniversario della strage di Capaci e in un momento in cui le mafie ricominciano – anzi continuano – a sparare ed ammazzare e minacciare chi le contrasta, anche dalle carceri del regime di 41 bis.

La scelta di intitolare a due donne. Sembra che il sud est Milano stia scoprendo le donne vittime innocenti di mafia: Emanuela Loi, con la sua sala studio nella biblioteca di San Giuliano Milanese; Lea Garofalo, con la sua aula al Benini di Melegnano; le donne alle quali sarà dedicata la scuola secondaria di Mediglia; lo scaffale della legalità ad Emanuela Setti Carraro a San Donato Milanese.  E ora Lea Garofalo ed Annalisa Durante a Peschiera Borromeo.

La scelta è quella soprattutto di farlo fare ai ragazzi delle scuole coinvolgendoli in un percorso di memoria. Perché la memoria è importante! È quello che ridona dignità alle vittime innocenti.

La memoria è quel percorso che racchiude in due targhe la storia di una donna ed una ragazza uccise, assassinate, innocenti dalla violenza brutale e spietata delle mafie. La scelta di farlo insieme è quel percorso che permette di stringere in un abbraccio i loro familiari: Denise, la figlia di Lea ed i genitori di Annalisa ancora addolorati per le loro scomparse.

Ma soprattutto la memoria è quel percorso che si spera possa graffiare le coscienze dei cittadini che, passando davanti a quelle targhe, possano ricordarsi che la mafia fa schifo e che non si ferma nemmeno davanti ai ragazzi o ai bambini.

Memoria ed impegno: il duo inscindibile che tiene unita Libera da più di vent’anni. Memoria ed impegno, richiamano alla partecipazione, l’unica arma che giorno per giorno è in grado di smontare il codice mafioso del “non vedo, non sento, non parlo”.

Ed è questo che si è fatto a Peschiera il 31 maggio 2017: partecipazione.

Permettere a dei ragazzi di scoprire, studiare, affezionarsi alle storie di due vittime innocenti di mafia, di identificarsi con loro (lo abbiamo visto, ci hanno stupiti!). Per poi fare memoria e restituire il loro percorso alla cittadinanza. Uno dei video dei ragazzi diceva “ci siamo impegnati tanto”, e lo si vedeva dalle foto, loro, insieme, seduti sulle panchine del parco a montare le foto, a studiare insieme…

E questo hanno fatto: dopo aver scoperto e studiato. Hanno fatto memoria per poi donare ai loro genitori questa memoria: partecipazione consapevole, responsabile, colta e culturale, che viene da loro. Dai nostri figli, dai vostri figli che il 31 maggio 2017 a Peschiera, hanno insegnato ai genitori come si rispetta la Costituzione italiana con atti di cittadinanza responsabile.

Loro ci han detto che hanno scelto Lea ed Annalisa e ci hanno detto perché. Ci hanno raccontato il loro percorso di studio, fatto con la guida dei loro docenti: instancabili appassionati educatori sempre pronti a proposte di educazione ai valori civili e di legalità. Sempre pronti a rinunciare ad un “complemento” per regalare un “valore o un’idea”, sempre pronti a trasformare i “vasi da riempire in fiaccole da accendere” (Plutarco me lo ha ricordato proprio una di loro!).

E allora ecco perché il 31 maggio 2017 a Peschiera è stata una giornata speciale. Perché ci ha permesso di trasformare l’ordinaria  amministrazione in una cosa straordinaria; ci ha permesso di mettere un altro mattone a rinforzo dell’argine all’illegalità ed alla violenza delle mafie.

Splendida la similitudine del Sindaco di Peschiera Borromeo: queste due vie sono alla periferia estrema della città e dovranno essere proprio un argine di confine, Lea ed Annalisa, per cercare di respingere le mafie e l’illegalità nel nostro comune”.

Questo ci permette il 31 maggio 2017 a Peschiera Borromeo: ci permette di trasformare la memoria in impegno, ci permette di farcelo ricordare in futuro e tutto questo, straordinariamente, ce lo spiegano i nostri figli. Che non sono il nostro futuro, grazie a Dio, sono il nostro presente.

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