ANM e Libera Brescia per non dimenticare

La scelta fortissimamente voluta di condividere con ANM questa giornata.

Il ringraziamento al dr Guido Papalia ed al dr Fabio Salamone per aver voluto essere qui e raccontare il loro personale ricordo.

Le due Associazioni: l’una, ANM,. di cui facevano parte Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, l’altra, LIBERA, che ne incarna i valori.

Il valore della Memoria non disgiunto dalle nostre azioni che si fanno impegno quotidiano. Non parole vuote, ma concreta volontà di autentico cambiamento.

Rischio della retorica. Non vogliamo una celebrazione retorica, non abbiamo dei da incensare né eroi da immortalare in nome di un vacuo principio astratto.

Abbiamo uomini e donne da ammirare per la loro dedizione ed il loro impegno. Abbiamo persone che hanno semplicemente fatto il loro dovere.

Consapevoli (parole di Borsellino) del quando lo facevano, dove lo facevano e come lo facevano.

Mi piace qui sottolineare il come. Perché la frase ormai famosa di Rosario Livatino, Giudice ucciso ad Agrigento dalla mafia, ci tuona dentro, sempre, ci interroga:

“Alla fine, non ci verrà chiesto quanto siamo stati credenti, ma quanto siamo stati credibili.”

Se siamo stati cioè riconoscibili come donne e uomini di pace, di giustizia, di verità.

Non retorica quindi, ma azioni concrete e riconoscibili secondo un paramentro che fonda il proprio dna non soltanto in una norma asfittica, ma in una norma compresa, condivisa, metabolizzata mi verrebbe da dire, nel suo significato più profondo e più intimo.

Il ricordo di Giovanni Falcone, di Francesca Morvillo, di Vito Schifani, di Rocco Di Cillo, di Antonio Montinaro di Paolo Borsellino, di Emanuela Loi, di Valter Eddie Cosina, di Vincenzo Li Muli di Claudio Traina, di Agostino Catalano , che non solo semplicemente gli agenti di scorta, ma che sono volti, nomi, storie, di impegno ed estremo sacrificio che va sempre ricordato con nomi e cognomi, non sbiadisca, non si cancelli, si studi nelle scuole. E voi ragazze e ragazzi, appassionatevi di questi eroi non eroi dell’impegno quotidiano.

La retorica la smascheriamo cogliendo gli aspetti veri, concreti, dinamici del nostro agire quotidiano, della nostra vita di relazione, ognuno nel proprio campo, nello studio come nel lavoro.

La smascheriamo se cerchiamo di cogliere e di non aver paura di una verità giudiziaria. Ma non aver paura anche di una verità storica, che si vuol scrivere, che si deve scrivere e si deve comprendere.

I testimoni li abbiamo, ce ne sono di reticenti e di non reticenti.

Ai funerali di don Peppe Diana, sacerdote ucciso dalla camorra in Campania, il sacerdote nell’omelia disse “Ci hanno ammazzato un prete, oggi può nascere un popolo” E’ ancora una volta la parabola , per chi è credente, ma anche la semplice osservazione della natura, per chi non lo è. Il fiore che sboccia, produce il seme che cade in terra e genera ancora fiori e frutti.

Non dobbiamo dimenticare, Lo dobbiamo a loro, lo dobbiamo alle vittime innocenti delle mafie, che ricordiamo nella giornata del 21 marzo, ogni anno con LIBERA dal 1996.

Lo dobbiamo a noi stessi. Lo dobbiamo ai nostri figli ed al loro futuro.

La bellezza salverà il mondo. Difficilmente ho incontrato sorriso più bello di quello di Giovanni Falcone e di Paolo Borsellino. Quel sorriso resta impresso nella nostra ed è linfa per la nostra strada.

Quel sorriso resterà all’esterno del Palazzo di Giustizia di Brescia, sino ad oltre il mese di luglio.

Poi sarà definitivamente visibile da tutti, all’interno dell’Aula conferenze del Palazzo stesso. E ci ricorderà per sempre quei valori, quella memoria.

E questo impegno.

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