Legittima difesa e legittime aspettative
È stato il prefetto Franco Gabrielli, Capo della Polizia, a ricordare con la consueta franchezza alcuni giorni fa (1 maggio scorso) sul quotidiano Il Tempo, come il vero problema della sicurezza “.. oggi, in questo paese, sia la certezza della pena, il fatto che le persone debbano scontarla tutta..” aggiungendo, subito dopo quanto si ripete, stancamente, da anni e cioè “..se non ci sono carceri costruiamo carceri nuove”. Dichiarazioni ampiamente condivise, non solo dalla stragrande maggioranza degli operatori delle forze di polizia ma da tutti i cittadini stufi di subire violenze, in casa e fuori, e di vedere vanificato il servizio, generoso per impegno e dedizione, di poliziotti e carabinieri.
Le notizie di cronaca che appaiono, quotidianamente, su molti quotidiani locali sono angoscianti. Così, tra gli scippi e le rapine in strada in danno di persone anziane verificatisi nelle ultime settimane nelle strade di Pavia, va segnalata quella del 30 aprile in cui una novantenne è stata malmenata in strada e rapinata della catenina d’oro che portava al collo. Un’azione ignobile sulla quale stanno ancora indagando gli agenti di polizia della locale questura. Più o meno nelle stese ore,a Prato, due anziani, di 78 e 81 anni, venivano picchiati e derubati da due giovani che si allontanavano a bordo di uno scooter.
Il 29 aprile,a Vicenza, era toccato ad una donna di cinquantacinque anni, aggredita e rapinata della collanina d’oro in strada mentre stava citofonando alla madre ( l’autore, un tunisino, verrà arrestato poco dopo dalla polizia).Alcuni giorni prima, a Legnano, una donna di sessant’anni, rientrata in casa dopo la spesa al vicino supermercato, era stata massacrata a calci e pugni da due topi di appartamento che stavano saccheggiando la sua abitazione. Più recentemente, l’8maggio, a Frosinone, una coppia è stata aggredita in casa nel cuore della notte mentre il 14 maggio, a Firenze, un sessantenne, rinchiuso nella sua camera da letto dai ladri penetrati nell’appartamento,è riuscito a scappare dalla finestra e a rifugiarsi da un vicino di casa. A Roma, sempre il 14 maggio, un ex magistrato di 85 anni è stato aggredito e picchiato,in pieno giorno, nell’androne di casa da due romeni, pi arrestati dalla polizia, che gli avevano portato via il portafoglio.
Certo è importante ripulire le strade, svuotare rapidamente i cassonetti delle immondizie, intervenire sul degrado urbano, spesso causato anche da cattiva educazione dei cittadini, ordinare l’allontanamento da punti “importanti” della città di quanti “infastidiscono” con la loro presenza, ma liberare tutti dalla paura quotidiana (non si tratta di insicurezza percepita!) e far riscoprire il piacere di stare in casa tranquilli senza doversi barricare nelle stanza o mettere inferriate alle finestre o di fare una passeggiata, anche di sera, senza timore di essere assaliti, deve tornare ad essere l’obiettivo primario di uno Stato democratico che ponga al primo piano la sicurezza dei cittadini. Sicurezza che va garantita non ampliando l’ambito della legittima difesa che è già assicurata dall’art.52 del codice penale (norma già riformata nel 2006) ma soddisfacendo le legittime aspettative della gente di vedere più poliziotti e carabinieri sul territorio in un sistema coordinato di prevenzione generale più efficace, di una legislazione più severa e con meno cavilli per farla franca, di più carceri per ospitare chi delinque, senza fare sconti a nessuno. Non si può più tollerare che pendolari del crimine (in gran parte stranieri come si rileva dalle statistiche degli ultimi anni della Direzione Centrale della Polizia Criminale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza) vengano nel nostro paese per trascorrere qualche settimana, spesso impunemente, a razziare case ed esercizi commerciali per poi far ritorno, nei week end, nei loro paesi a rivendere il bottino accumulato.
Non intendo etnicizzare la devianza ma la realtà della criminalità predatoria in Italia è questa. Da diversi anni, ormai. E la gente è stufa di questa violenza che non si combatte di certo con le blande misure previste nel decreto sulla sicurezza delle città recentemente convertito in legge né pensando, coinvolgendo le polizia locali, sicuramente competenti e brave nel campo della polizia amministrativa e della circolazione stradale, di migliorare la situazione che necessita di professionisti esperti della sicurezza. Tutto il resto è soltanto propaganda che servirà a poco se non a raccogliere, forse, qualche voto alle imminenti competizioni elettorali amministrative.
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