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Processo per le minacce a Federica Angeli, la Fnsi parte civile

Fnsi il . Brevi

ea18feb4dc8ed35de937bd517679c201Il Tribunale di Roma ha accettato la costituzione di parte civile di Federazione nazionale della stampa italiana e Odg al processo per le minacce alla giornalista. «Continueremo a scortare le croniste e i cronisti minacciati», commentano il presidente Giulietti e il segretario generale Lorusso.

«Continueremo a scortare le croniste e i cronisti minacciati: questa volta siamo al fianco di Federica Angeli». Il presidente, Giuseppe Giulietti, e il segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso, esprimono così la soddisfazione per la decisione del Tribunale di Roma di accogliere la richiesta di costituzione di parte civile della Federazione Nazionale della Stampa Italiana e del Consiglio nazionale dell’Ordine dei Giornalisti nel processo che vede imputato Armando Spada, dell’omonimo clan mafioso di Ostia, e Paolo Papagni, esponente del potente sindacato balneari del litorale romano, accusati di tentata violenza privata e minacce nei confronti della cronista Federica Angeli.
La giornalista, sotto scorta dal 2013 per le sue indagini sull’occupazione mafiosa del litorale, era presente in aula questa mattina insieme al presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti, al vicesegretario Paolo Butturini e al consigliere nazionale ed ex presidente dell’Odg, Enzo Iacopino.
«Ringraziamo gli avvocati Maurizio Calò e Luca Rampioni – affermano Giulietti e Lorusso nella nota della Fnsi – che assieme all’avvocato di Libera Giulio Vasaturo (per l’Odg) hanno curato la costituzione di parte civile. Dopo il processo di Ragusa per le minacce al collega Paolo Borrometi, si è aperta una nuova stagione in cui il sindacato dei giornalisti intende riaffermare la tutela dei cronisti minacciati, ma anche il diritto dei cittadini a essere correttamente informati. Le mafie sono una delle più pericolose degenerazioni del tessuto civile del nostro Paese. Compito dell’informazione è realizzare inchieste e servizi che svelino le trame e gli affari della criminalità organizzata, come ha fatto Federica Angeli e quotidianamente fanno tutte le colleghe e colleghi in prima linea sul fronte della lotta per riaffermare le regole della democrazia e del diritto».

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