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#MarciaNOCaporalato

Left il . Puglia

Foto ANSA

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17 aprile 2017 ore 11 – Borgo Mezzanone (Fg)
Appello per una Marcia nazionale contro la mafia del caporalato. Anche quest’inverno nei ghetti della Capitanata ci sono stati morti tra i braccianti. Tre uomini avvolti dalle fiamme dolose dei roghi, uccisi da una ferocia criminale che viola costantemente i diritti umani schiavizzando migliaia di lavoratori. Il sistema dei ghetti è diventato strutturale, favorito dall’intreccio tra caporalato, mafie del foggiano e imprese agricole conniventi e corresponsabili. Questo intreccio infernale arricchisce il sistema d’impresa immiserendo i lavoratori, riducendoli a merce socialmente esclusa dai centri urbani e costretta a sopravvivere nella povertà e nell’indigenza, nella sporcizia e nella malattia. Per contrastare questo fenomeno non servono gli sgomberi, ma contratti certi e dispositivi di accoglienza che rimettano al centro i diritti umani e la legalità, che si sviluppino dentro i centri abitati della Capitanata, nei luoghi della democrazia e della socialità. I braccianti sono esseri umani, non bestie da soma. Sono lavoratori che producono ricchezza, non criminali. Sono uomini e donne liberi, non schiavi.

Per contrastare questa mafia chiediamo:

il ritorno alla centralità del collocamento pubblico; una procura nazionale anticaporalato; una procura antimafia a Foggia; l’aumento del numero degli ispettori del lavoro; una legge che consenta di creare anche in agricoltura cooperative di produzione lavoro; un sistema di accoglienza diffuso nei centri urbani che coinvolga direttamente le comunità; la traduzione in lingue straniere della legge contro il caporalato; l’abolizione del reato di clandestinità; il superamento della Bossi-Fini, prevedendo strumenti di ingresso per la ricerca di lavoro e modalità di regolarizzazione attraverso il lavoro; meccanismi che permettano alle vittime di sfruttamento di avere accesso rapido a indennizzi, risarcimenti e retribuzioni arretrate; misure che rendano estremamente trasparente la filiera produttiva, a partire da un’etichettatura che tracci i singoli fornitori; progetti di assistenza e formazione a livello nazionale e regionale qualificati a sostegno dei percorsi di emancipazione dei lavoratori e delle lavoratrici; politiche di welfare a sostegno dei lavoratori e delle lavoratrici, soprattutto se costrette a subire oltre allo sfruttamento anche violenze fisiche, sessuali e ricatti di varia natura.
Chiediamo quindi a tutte le forze associative, sindacali, politiche, laiche e religiose, di organizzare insieme a noi una Marcia nazionale contro la mafia del caporalato il 17 aprile.

Per comunicare la tua adesione personale o quella di un gruppo o persona giuridica alla #MarciaNoCaporalato invia un’email a marcianocaporalato@left.it

Left – #MarciaNoCaporalato

Libera Puglia aderisce alla manifestazione nazionale contro il caporalato 

La mafia del caporalato è un fenomeno complesso impossibile da racchiudere in una asettica definizione giuridica. Non si tratta di una emergenza recente ma di una pratica che si perde nel passato, avvertita da sempre come necessaria e inevitabile dalla popolazione autoctona soprattutto del Sud Italia (la quale continua a subirne le conseguenze, talvolta estreme, come nel caso di Paola Clemente), e che negli ultimi anni si è trasformata in una vergogna nazionale ai danni dei tanti migranti che arrivano nel nostro Paese in cerca di lavoro, consci che nelle nostre campagne potranno trovarlo seppure ad un prezzo altissimo.
Tollerare il caporalato significa chiudere gli occhi sul ricatto lavorativo, sessuale ed economico del quale si stima siano vittime 100 mila persone da Nord a Sud. Significa lasciare che la dignità umana venga comprata per pochi euro o peggio calpestata con la minaccia e la violenza.
Per questo motivo, in linea con gli scopi statutari della nostra associazione che mirano a perseguire la legalità e la giustizia sociale, la segreteria regionale di Libera Puglia intende aderire alla manifestazione nazionale indetta per il giorno 17 aprile a Borgo Mezzanone (Fg) per dar seguito agli impegni già assunti in altre occasioni in tema di lotta all’intermediazione illecIta e allo sfruttamento di manodopera (come con il protocollo sperimentale contro il caporalato firmato il 27 maggio 2016).
Urge accendere i riflettori sulla piaga del caporalato per spingere verso una strategia di contrasto efficace e condivisa che coinvolga contemporaneamente istituzioni, rappresentanze dei lavoratori (regolari e irregolari), associazioni imprenditoriali e società civile e che abbia come obiettivo primario la salvaguardia della dignità umana.
Libera Puglia

 

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