La lotta alle droghe: un’emergenza criminale nazionale
Sono davvero “stupefacenti” le giornate che trascorrono annotando le tante operazioni antidroga che, con il solito impegno, svolgono poliziotti, carabinieri e finanzieri su tutto il territorio nazionale arrestando trafficanti di droghe, in genere di medio spessore criminale, e spacciatori, per lo più manovalanza straniera, con il risultato di vedere poche ore dopo gli stessi personaggi di nuovo in “campo” a fare le stesse cose.
Che avvilimento e mortificazione per tutti gli operatori di polizia che vedono così vanificato un lavoro stressante, spesso rischioso mentre, oltretutto, in Parlamento si sta esaminando un disegno di legge che prevede con alcuni limiti la legalizzazione della cannabis. Si pensa, in tal modo, di togliere una fetta di mercato alla criminalità del narcotraffico, si dice decapitalizzandola, ma non si tiene in conto della possibilità di un mercato parallelo, nero, di hashish e marijuana che inevitabilmente si creerebbe (come è accaduto molti anni fa con il contrabbando delle sigarette) e di un prevedibile ulteriore incremento nel consumo di dette sostanze in un mercato che non è per nulla saturo e che vede, purtroppo, moltissimi giovani e giovanissimi sempre più coinvolti nel consumo. Con tutti i problemi di carattere sociale, culturale, sanitario, morale, familiare che sono (dovrebbero) essere sotto gli occhi di tutti.
Difficile per chi scrive, assistere a questo processo di narcotizzazione sociale dopo aver assistito, molti anni fa, personalmente, ad analoghi fenomeni di disgregazione sociale e di criminalità che caratterizzarono alcuni paesi dell’America Latina, tra cui la Colombia, il Messico, El Salvador e la Bolivia.
Ma tornando al nostro paese, non si può che restare “stupefatti” innanzi ai tantissimi episodi collegati alle droghe di cui ci danno conto i vari quotidiani locali -che bene farebbero a leggere anche chi ha responsabilità pubbliche. Così, se aumentano i controlli in strada da parte delle forze dell’ordine nei confronti degli spacciatori ecco che il fenomeno si sposta nell’ingresso dei palazzi. È quanto accaduto in questi giorni a Terni dove, all’intensificarsi della presenza di polizia e carabinieri per le strade cittadine, diversi pusher, anche molto giovani,si sono dati appuntamenti negli androni di alcuni edifici dove, tuttavia, l’insolito via vai ha richiamato l’attenzione di alcuni condomini che hanno avvisato le forze di polizia. Sempre nella città umbra sono stati i carabinieri ad arrestare un marocchino, con numerosi precedenti per droga, che a bordo dell’auto nascondeva 250 grammi di hashish e 20g. di cocaina.
Ancora in Umbria è la polizia perugina che ha arrestato una decina di pusher tunisini che vendevano, mediamente, almeno una quarantina di dosi al giorno di cocaina ed eroina con un incasso di oltre mille euro. Sono ancora i giovani, un gruppetto di quattro di cui due ragazze, ad essere protagonisti di una serie di veri atti persecutori, tanto da esser denunciati a Savona per stalking, nei confronti di un minorenne accusato di non aver pagato alcune dosi di hashish ricevute. È finito invece in manette un minorenne, gambiano (ospite del centro di accoglienza di Mineo), sorpreso dalla polizia di Catania a spacciare marijuana e hashish.
Ma la cocaina resta sempre la droga particolarmente “gradita” da molti clienti e i sequestri in questo scorcio di anno, alla data del 31 marzo, di quasi una tonnellata confermano l’effervescenza del mercato. Gli ultimi sequestri operati dalle forze di polizia sono del 29 marzo scorso con l’intervento dei militari della Guardia di Finanza che all’aeroporto di Bologna hanno messo le manette a tre trafficanti brasiliani sequestrando 5kg di cocaina. “Polvere bianca”, circa 650 grammi, anche quella sequestrata ad un serbo dalla polizia di frontiera a Fernetti (Trieste) nascosta, in un cartone, tra i succhi di frutta a bordo dell’auto mentre, nelle stesse ore, sull’autostrada A4 la polizia stradale di Seriate bloccava un albanese con 25kg di hashish trovando il resto, oltre 130kg, più 6 kg di cocaina, in un garage a Osio. Ed è ancora la polizia stradale, questa volta in Sicilia, a Buonfornello ad arrestare un camionista di Bagheria (Palermo) alla guida di una vecchia Panda con due chilogrammi di cocaina purissima. A Cosenza, va ai “domiciliari” una donna trentacinquenne alla quale la polizia ha sequestrato cocaina ed eroina. A San Giorgio a Liri (Frosinone), invece, in una stazione di servizio carburanti ci si poteva “rifornire” anche di hashish,marijuana e cocaina con un intraprendente benzinaio ammanettato dalla polizia di Cassino che ha sequestrato alcuni etti di tali stupefacenti già confezionati e un bilancino di precisione. E ancora cocaina, mezzo etto, quella nascosta da un tunisino nel peluche orsacchiotto della nipotina e arrestato a Padova dagli agenti della squadra mobile. A Napoli, un maliano, residente regolarmente in Italia, appena sbarcato all’aeroporto, è stato arrestato con 70 ovuli nello stomaco contenenti complessivamente 765grammi di eroina la stessa droga che trasportava, con le stesse modalità, ma in quantità minore (tre etti) un nigeriano titolare di un permesso di soggiorno per motivi umanitari, bloccato nella stazione ferroviaria di Parma dalla polizia.
Sulla piazza delle droghe non mancano di certo quelle sintetiche come ha portato alla luce l’indagine della polizia che ha portato in carcere, a Prato, otto cinesi che importavano metamfetamine e ketamina dalla Cina occultandola all’interno di oggetti di uso comune tra cui anche giocattoli. Sono soltanto alcuni dei numerosi fatti di cronaca quotidiana delle ultime ore sul traffico/spaccio di stupefacenti che testimoniano una vera emergenza criminale nazionale.
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