Maresca, la risposta di Libera
La lettera che ci scrive Catello Maresca è per Libera un gesto importante. L’intervista che il dottor Maresca aveva rilasciato a “Panorama” nel gennaio del 2016, è stata per tutti noi motivo di sofferenza. Non solo per i giudizi ingiusti e non veri che conteneva, ma perché quei giudizi sono stati in seguito ripresi, amplificati, strumentalizzati da chi mira a screditare il nostro nome e la nostra storia.
Beninteso, Libera ha sempre accettato e sempre accetterà critiche. Ma si riserverà anche sempre il diritto di distinguere le critiche serie e documentate – dalle quali possiamo soltanto imparare – dalle accuse generiche o, peggio, dalle diffamazioni e dalle manipolazioni della verità.
Catello Maresca scrive che alcune sue affermazioni sono frutto di «una libera interpretazione del giornalista», quindi «strumentalizzate e utilizzate in una ingiusta e scorretta campagna di delegittimazione di Libera».
È un gesto che gli fa onore, in sintonia con il suo ruolo e la sua responsabilità di magistrato che indaga e cerca la verità.
Per quel che riguarda infine il suo “grido d’allarme” circa il «pericolo d’infiltrazione e strumentalizzazione che le associazioni corrono oggi che le mafie sono diventate più insidiose e camaleontiche», non possiamo che condividerlo, essendo stati tra i primi (se non i primi in assoluto, all’inizio del 2014) a denunciare certa antimafia di facciata, che strumentalizza l’impegno di tante realtà e persone oneste per coprire interessi, intrallazzi e giochi di potere.
don Luigi Ciotti e Libera
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