Borbonici, patrioti e criminali
All’alba della costituzione del Regno d’Italia si consolidavano, nelle strutture portanti dello Stato e in una parte rilevante della classe dirigente, i contatti con gli homines novi: mafiosi, camorristi, uomini della ’ndrangheta.
Enzo Ciconte in questo suo saggio indaga le reciproche “fascinazioni” tra movimento risorgimentale e organizzazioni criminali – nuove o vecchie che fossero – scandaglia le ragioni delle interazioni tra i due mondi, con il ricorso frequente alla violenza, e l’uso che se ne fece: da soggetti privati, per difendere o accrescere i loro interessi, da soggetti pubblici, per garantire la sicurezza comune o fornire un puntello alle fragili istituzioni.
Borbonici, patrioti e criminali.
L’altra storia del Risorgimento
Enzo Ciconte
Salerno Editrice, Roma 2016
Pagg. 176, € 12,00
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