“Al riparo con la legalità” a Trapani
Lo scorso 27 ottobre ha preso il via a Trapani del progetto “Al Riparo con la legalità”, promosso dall’Associazione di Promozione Sociale “Kimera”, in partenariato con Libera, l’Ussm di Palermo, sezione staccata di Trapani e Azione X, associazione di volontariato operante nei quartieri a rischio del territorio trapanese. Il progetto, finanziato dalla Regione Sicilia nell’ambito dell’Avviso Pubblico “Giovani protagonisti di sé e del territorio (CreAzioni giovani)” – Linea 3 “Giovani e Legalità”, si rivolge a ragazzi residenti nel territorio trapanese sia sottoposti a procedimento penale sia in situazioni di emarginazione e devianza sociale, per via di vicissitudini personali, familiari e sociali.
L’educazione alla legalità e alla cittadinanza attiva, nonché lo sviluppo del senso di giustizia e della consapevolezza circa le potenzialità e le risorse territoriali, rappresentano gli obiettivi del progetto. Insieme agli operatori Dott.ssa Francesca Billeci, presidente dell’associazione Kimera e coordinatrice del progetto e Dott.ssa Anna Rita Rosselli, vice presidente di Kimera, e volontari dell’Associazione Kimera, dell’Ussm, Dott.ssa Sonia Fonte, ai volontari di Libera – Coordinamento di Trapani e di Azione X, i ragazzi saranno impegnati nell’arco di 10 mesi in attività di giustizia riparativa, diventando protagonisti attivi sia nelle attività laboratoriali, focalizzate su tematiche sociali di grande rilevanza e di stimolo alla riflessione collettiva, sia nelle attività esperenziali, in particolare percorsi itineranti presso luoghi della memoria e beni confiscati, partecipazione alla giornata nazionale della memoria, incontri e testimonianze con magistrati, familiari di vittime di mafia, rappresentanti delle forze dell’ordine ed operatori del privato sociale impegnati nella lotta all’illegalità.
“Attraverso incontri settimanali, ai ragazzi verrà data un importante opportunità: entrare in stretto contatto con parte di una società che quotidianamente si impegna, innanzi alle difficoltà e ai tentativi di distorsione delle informazioni, di manipolazione e contrasto all’illegalità, per diffondere, promuovere e sensibilizzare quel senso di giustizia, di correttezza e rispetto. Ai ragazzi – proseguono i responsabili dell’iniziativa – mancano queste opportunità, manca la possibilità di relazionarsi con uno modo di vivere sano, di conoscere personalmente esperienze concrete, spesso tenute all’oscuro perché forse fa poco notizia. Da qui l’intenzione di innescare il dialogo, il confronto, di dimostrare che ciò che la mafia ha sottratto alla collettività con violenza e intimidazione può essere restituito, sviluppando ottime pratiche di recupero sociale. Ci contamineremo, ci osserveremo, ci confronteremo, ci conosceremo, ci opereremo per contribuire a migliorarci e migliorare le cose…. e perché no, ci divertiremo anche!”
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