Per non dimenticare Anna Politkovskaja
Sono passati dieci anni dall’assassinio della giornalista russa, ammazzata con quattro colpi di pistola nell’ascensore di casa. Per la sua morte sono stati condannati gli esecutori materiali. Non però i mandanti, che forse non sono stati nemmeno cercati.
Anna Politkovskaja aveva raccontato la guerra in Cecenia, un “brutto affare” che non doveva essere svelato al mondo. L’ha raccontata con ostinazione, mentre molti suoi colleghi volgevano lo sguardo altrove, fino ad essere uccisa. Non è stata l’ultimo reporter ammazzato purtroppo, ma in questi anni è diventata il simbolo del giornalismo indipendente. E coraggioso.
Per questo vogliamo continuare a tenere accesi i riflettori su questa vicenda, perché non venga dimenticata. Per questo continuiamo a chiedere giustizia. E per questo Articolo21 e l’associazione Annaviva invitano tutti a partecipare al presidio organizzato sabato 15 ottobre alle ore 11 ai Giardini Politkovskaja di Milano (corso Como, angolo Garibaldi).
L’attrice Ottavia Piccolo farà rivivere con noi alcune delle parole più significative di Anna Politkovskaja.
“Chi non ha visto con i suoi occhi un attentato non ne parli, perché non ne sa niente. Chi pensa che il sangue a terra sia rosso non ne parli, perché non sa che è marrone, quasi nero. Chi pensa che un cadavere faccia impressione, non parli, perché non sa di chi striscia a terra vivo coi suoi pezzi…”
[Anna Politkovskaja]
Con noi interverranno:
Anna Del Freo, Segretario generale FNSI (Federazione Nazionale Stampa Italiana)
Gabriele Dossena, Presidente Ordine Giornalisti Lombardia
Paolo Perucchini, Presidente Associazione Lombarda Giornalisti
Danilo De Biasio, Direttore Festival dei Diritti Umani
Andrea Riscassi, Portavoce di Articolo21 Milano e AnnaViva
Stefania Battistini (Articolo 21) leggerà l’appello delle giornaliste turche di Hayatin Sesi TV, oggetto della repressione del governo della Turchia.
Al presidio parteciperanno diverse delegazioni di studenti degli istituti milanesi con alcune riflessioni su cosa significhi per loro la libertà di stampa.
Trackback dal tuo sito.