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Le mafie nel Lazio

il . Lazio

92 organizzazioni criminali e mafiose che operano nel Lazio, di queste 70 solo a Roma e provincia. È il dato fornito dal rapporto 2016 dell’Osservatorio per la Sicurezza e la Legalità della Regione, in collaborazione con l’associazione Libera. Dato in progressivo aumento dal 2008, anno in cui per la prima volta l’Osservatorio, allora presieduto dal professor Enzo Ciconte, presentò una relazione sulle mafie presenti a Roma e nelle altre province della regione.
Il rapporto 2016 segnala la presenza di organizzazioni riconducibili a ‘ndrangheta, camorra e Cosa Nostra, che operano in associazione tra loro o con la malavita romana e la rete di corruzione presente nella realtà socio-economica. Le attività gestite vanno dal narcotraffico, alle estorsioni, passando per l’usura e il riciclaggio. 23 sarebbero le organizzazioni dedite al narcotraffico nei diversi quartieri che compongono il territorio capitolino. I clan condizionano e mettono a rischio il regolare svolgimento delle attività amministrative in alcune aree del territorio, commettono reati in ambito finanziario, occupano gran parte del mercato immobiliare, della ristorazione, della filiera del gioco d’azzardo. Secondo le statistiche fornite dalla Direzione distrettuale antimafia i procedimenti per 416bis, associazione a delinquere di stampo mafioso, nel 2015 sono stati 22, 75 quelli per reati aggravati dalla contestazione dell’articolo 7, 215 quelli per traffico di droga.
Secondo il rapporto nella regione Lazio operano cinque tipologie di clan di etnia straniera, dediti principalmente al traffico di droga e allo sfruttamento della prostituzione. Si parla di clan di origine nigeriana, di gruppi dell’Est Europa (moldavi, georgiani, albanesi). Alcuni di questi clan operano in maniera organizzata, con l’esercizio del metodo mafioso; altri, come i cinesi in particolare, sono ancora molto attivi nell’ambito della contraffazione e dello sfruttamento della manodopera. Nel Rapporto dell’Osservatorio si fa anche il punto sulle illegalità ambientali e sui reati di ecomafia, analisi questa effettuata da Legambiente, che realizza l’annuale monitoraggio in collaborazione con le forze dell’Ordine e con la consultazione delle audizioni della Commissione d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti, dedicate al Lazio.
“Ciò che inquieta di più – ha concluso il presidente dell’Osservatorio Giampiero Cioffredi – è la debolezza degli anticorpi complessivi: la politica, le forze sociali e anche della società civile”.
“Il rapporto è un contributo importante per far crescere la consapevolezza di quello che ci accade intorno. Ed è importante perché è un testo che finalmente unisce tutto ciò che è avvenuto senza paura di denunciare”, ha detto il Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, che ha aggiunto: “Ringrazio della collaborazione il procuratore Prestipino, le forze dell’ordine, l’associazionismo perché in questo caso la regione ha svolto un ruolo che gli è proprio: quello di chiamare a raccolta lo Stato che combatte e produrre un testo molto molto importante”.

http://www.regione.lazio.it/binary/rl_main/tbl_documenti/OSL_RPT_Mafie_nel_Lazio_07_07_2016.pdf

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