NEWS

Migrazioni: il punto sulla inettitudine dell’UE

Piero Innocenti il . Internazionale, Senza categoria

Proseguono, senza sosta, i soccorsi di migranti nel canale di Sicilia ad opera, in prevalenza, di navi della nostra Marina Militare, della Capitaneria di Porto, di imbarcazioni del dispositivo europeo di Frontex e di mercantili in navigazione dirottati in episodi emergenziali segnalati.

La situazione, nella mattinata del 22 marzo, vede già circa 14.500 persone soccorse nel 2016. Nello stesso periodo del 2015 i salvataggi in mare erano stati poco più di 10mila. I nigeriani sono ancora la comunità più numerosa (2.337), seguiti dai gambiani (1.868), ivoriani (1.299) e maliani (1.213). Quasi tutti gli interventi in mare (133 nel 2016)  sono stati di SAR (Search and Rescue) e pochissimi di contrasto all’immigrazione irregolare. Gli approdi hanno interessato, come sempre, in particolare la Sicilia e in minima parte la Sardegna e la Puglia. Dalla Libia è partita la stragrande maggioranza dei migranti (oltre12mila al 21 marzo) a bordo di gommoni (110), barche a motore (6), barconi (3) e pescherecci (2). Gran parte delle imbarcazioni sono affondate (63) o lasciate alla deriva (54).

Le immagini drammatiche di quanto sta accadendo a migliaia di persone, lungo la rotta balcanica, moltissime accampate in tende di fortuna in mezzo al fango o in marcia lungo sentieri dell’Albania, si aggiungono alla disperazione di quanti, nelle traversate, vedono morire figli, mogli e parenti. Solo in questo scorcio di anno siamo già a 20 cadaveri recuperati in mare e a 440 morti/dispersi ( dati UNCHR aggiornati al 21 marzo). Nel biennio 2014/2015 i morti recuperati, ricordiamolo, furono 464 mentre i dispersi addirittura 7.322. Intanto, a Bruxelles,  i leader di una incapace, egoista e contraddittoria Unione Europea, continuano a riunirsi ( l’ultima riunione alcuni giorni fa) sul tema dell’immigrazione, rilasciando dichiarazioni senza arrossire minimamente di vergogna, pensando di poter “tamponare” i flussi elargendo i consistenti fondi richiesti dalla Turchia (tre miliardi di euro subito e altri tre entro il 2018). Altrimenti i “rubinetti” si lasciano aperti e i migranti non vengono fermati,  come il governo turco si è impegnato a fare prendendo “ogni misura necessaria (…)in cooperazione con l’Unione Europea e gli Stati confinanti”. Un po’ come era accaduto con la Libia, ai tempi di Gheddafi, che apriva o chiudeva la frontiera marina per far traghettare i migranti ad opera dei trafficanti di persone, a seconda se arrivavano puntuali o ritardavano gli “aiuti” ( attrezzature, fondi, motovedette, tecnologie, corsi addestrativi ecc…) molto generosi promessi dal nostro governo che, allora, era quello di Berlusconi. Cresce, intanto, la preoccupazione per le notizie che giungono dalla Libia, dove ci sarebbero mezzo milione di persone pronte a dirigersi verso l’Europa ( come ha detto Federica Mogherini, responsabile Esteri dell’UE, 18 marzo u.s.) mentre lo stesso allarme, lanciato oltre un anno e mezzo fa dal prefetto Pinto, direttore centrale dell’immigrazione e della polizia delle frontiere, in sede di audizione parlamentare, fu ritenuto esagerato dallo stesso presidente del consiglio Renzi e dal ministro dell’interno Alfano. Sappiamo, poi, come sono andate le cose e come Pinto avesse previsto correttamente l’evoluzione del fenomeno migratorio dalla Libia.

Qualche altro problema lo si potrebbe avere relativamente al fenomeno dei documenti falsi/contraffatti, che vengono presentati dagli stranieri al momento dei controlli in entrata, uscita e transito sul nostro territorio. Un fenomeno che, stando agli ultimi dati del Ministero dell’Interno  (primo bimestre del 2016), non è affatto da sottovalutare. A partire dai controlli di polizia di frontiera aerea, che hanno registrato ben 494 episodi nell’uso di documenti falsi. L’incidenza maggiore si è avuta a Malpensa (149 casi) seguita da Fiumicino (141), Ciampino (37), Bologna (26) e Linate (17). Seguono gli aeroporti di Venezia (15), Napoli (13) Torino (9) e Treviso (4). Per quanto riguarda le cinque principali nazionalità delle persone denunciate alla magistratura per questo delitto (in totale 356), in testa troviamo gli albanesi (110), seguiti dai siriani (26), dagli iracheni (18),dai  nigeriani (15), dai cinesi (13). I passaporti sono risultati i documenti falsi maggiormente utilizzati (185), quindi le carte d’identità (162) e i permessi di soggiorno (63). Non sono mancati casi di visti (32) e timbri falsi (25). Un’attività, quella del falso documentale, piuttosto redditizia per i delinquenti, tenuto conto che, a seconda della tipologia di intervento richiesto, il costo di un documento “modificato” o contraffatto può oscillare da 2mila ai 5mila euro.

Trackback dal tuo sito.

Premio Morrione

Premio Morrione Finanzia la realizzazione di progetti di video inchieste su temi di cronaca nazionale e internazionale. Si rivolge a giovani giornalisti, free lance, studenti e volontari dell’informazione.

leggi

LaViaLibera

logo Un nuovo progetto editoriale e un bimestrale di Libera e Gruppo Abele, LaViaLibera eredita l'esperienza del mensile Narcomafie, fondato nel 1993 dopo le stragi di Capaci e via D'Amelio.

Vai

Articolo 21

Articolo 21: giornalisti, giuristi, economisti che si propongono di promuovere il principio della libertà di manifestazione del pensiero (oggetto dell’Articolo 21 della Costituzione italiana da cui il nome).

Vai

I link