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Norma Ledezma: la madre che studiò diritto per ottenere giustizia

Tonio Dell'Olio il . L'analisi, Senza categoria

Storie dell’altro mondo non solo perché vengono dall’altra parte del mappamondo ma anche perché sono storie di donne. Come quella di Norma Ledezma che non si capirebbe se non si conoscono le cifre mostruose dei morti ammazzati e dei desaparecidos accanto a quelle della corruzione e dell’impunità in Messico.

Sua figlia Paloma Angelica Escobar Ledezma, operaia di una maquiladora scompare nel 2002 e viene ritrovata morta nel marzo dello stesso anno.

Norma si rivolge alle autorità ma senza ottenere alcuna risposta esauriente e, come normalmente accade, senza alcun inizio di indagine. Si sente letteralmente presa in giro e si rende conto che non riesce ad accedere ai diritti che pure la Costituzione le garantirebbe.

Per questa ragione, si determina a iniziare a studiare. Norma ha frequentato soltanto la scuola primaria ma, ostinatamente, inizia a frequentare la secondaria e la preparatoria fino all’università e a conseguire una laurea in Diritto. “Ho preso questa decisione perché il sapere è potere e la mancanza di sapere ci rende deboli. Io mi sono resa conto di questo sin dall’inizio avendo studiato solo fino alla primaria e l’ho dedicato ai miei figli, è il mio debito con Paloma”.

Ma poi Norma fa di più. Mette a disposizione di tutti i familiari le competenze acquisite e si costituisce come coadiuvante nel corso di un processo a carico di imputati di tratta di donne e di omicidio. Alla fine, grazie al suo intervento in tribunale, i cinque imputati vengono condannati a 700 anni complessivi di carcere.

Norma Ledezma spiega che non essendo ancora abilitata come avvocata non poteva presentare prove, però lo faceva attraverso il Pubblico Ministero: “Avevo diritto a presentare capi d’accusa in quanto rappresentante delle vittime – dice – e per questa ragione siamo riusciti a chiedere la riclassificazione dei reati che si è rivelata determinante per pervenire a questa sentenza”. Ora Norma ha dato vita all’associazione Justicia para nuestras Hijas dove incontra le madri di altri desaparecidos spiegando loro i diritti cui devono avere accesso. Nello stesso tempo la mamma di Yanira Frayre Jaquez, Maria De Los Angeles Jaquez, sta studiando all’università e altre amiche si sono dichiarate disposte a iniziare gli studi.

 

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