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«Chiediamo verità e giustizia per Giulio Regeni»

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C’erano anche i rappresentanti di Fnsi, Usigrai e Unione giornalisti pensionati al sit-in promosso da Amnesty international, associazione Antigone e Coalizione Italiana Libertà e Diritti civili davanti all’ambasciata d’Egitto a Roma. «Non spetta a noi stabilire chi siano i colpevoli, ma è doveroso mantenere alta l’attenzione», ha spiegato il portavoce di Amnesty Italia, Riccardo Noury.

Verità e giustizia per Giulio Regeni. È quello che chiedono la famiglia e gli amici di Giulio, le istituzioni italiane, il mondo delle associazioni. E tra queste anche la Federazione nazionale della stampa, presente al sit-in promosso davanti all’ambasciata egiziana a Roma da Amnesty international, associazione Antigone e Coalizione Italiana Libertà e Diritti civili ad un mese esatto dal rapimento del ricercatore italiano. 
«Chiediamo che venga fatta luce sulla vicenda di Giulio Regeni e sulle vicende dei tanti giornalisti, studenti, studiosi e semplici cittadini che sono stati rapiti o uccisi in Paesi dove esprimere liberamente le proprie idee può costare molto caro», commenta il presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti. 
«È un caso di tortura come centinaia di altri in Egitto – spiega il portavoce di Amnesty Italia, Riccardo Noury -. Si tratta di metodi troppo spesso utilizzati nelle stazioni di polizia. Non spetta ad Amnesty stabilire chi siano i colpevoli, ma è doveroso mantenere alta l’attenzione». 
«Siamo qui affinché il mondo dell’informazione non dimentichi la storia di Giulio Regeni e continui ad indagare ed incalzare le autorità italiane ed egiziane fino a quando non sarà emersa la verità sulla sorte del giovane ricercatore. I media e le istituzioni non cedano alle ricostruzioni di comodo», ribadisce il segretario generale Lorusso. 
Al sit-in, insieme a Amnesty International, Cild (Coalizione Italiana Libertà e Diritti civili), Associazione Antigone, Tavola della Pace, Articolo21 e Federazione nazionale della stampa, erano presenti anche il segretario dell’Usigrai, Vittorio Di Trapani, il presidente dell’Unione nazionale giornalisti pensionati, Guido Bossa, rappresentanti di Arci, Cittadinanza attiva, Link Roma, Asgi, Cgil, Cisl, Uil, giornalisti, studenti ed esponenti del mondo della politica, tra cui anche i parlamentari Nicola Fratoianni e Michele Piras, che con l’ex ministro Paolo Ferrero, sono stati ricevuti in ambasciata. 
«Abbiamo ribadito che le versioni sulla morte di Regeni provenienti dalle autorità egiziane sono troppe e che questo non ci convince – ha detto Fratoianni tornando al sit-in dopo aver incontrato l’ambasciatore –. Le relazioni economiche con l’Egitto non potranno mai essere importanti come la verità su Regeni. Continueremo a chiedere al governo italiano di pretendere la verità fino in fondo». 
Tra i presenti anche lo scrittore Erri De Luca, l’artista Lorenzo Terranera e, a rappresentare la famiglia Regeni, l’avvocato Alessandra Ballerini. 

 

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